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Legge elettorale, Renzi:”Siamo pronti a discutere con tutti”.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato i Presidenti delle Camere a “rappresentare ai rispettivi gruppi parlamentari l’urgenza” che rivestono le questioni relative all’elezione di un giudice della Corte Costituzionale e la nuova normativa elettorale per il Senato e la Camera. L’invito non sorprende l’ex Premier Matteo Renzi.

Matteo Renzi non si sente responsabile per la fase di stallo in cui la si trova la legge elettorale, né per l’eventuale ingovernabilità in cui il Paese si troverà dopo il voto.

Il Pd da lunedì avrà un nuovo Segretario e, il favorito tra i candidati, Matteo Renzi, apre alla discussione “con tutti” sulla legge elettorale che vorrebbe fosse in linea con ciò che era stato previsto dall’Italicum: partito a vocazione maggioritaria e certezza dell’elettore su chi verrà eletto e sarà chiamato a governare il paese. Insomma, un “Italicum-bis” ma senza ballottaggio – dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale.

Matteo Renzi dice:

“Una legge elettorale nuova il Pd non la può fare da solo. Servono i numeri in Parlamento e noi siamo pronti a discutere con tutti”.

A Renzi sembra che vada bene il Legalicum proposto dalla M5s che altro non è che la normativa di risulta dell’Italicum, ma senza ballottaggio. Al Pd, così come al M5s, non dispiace il premio di maggioranza dato al partito che risulterà vincente, così come vanno bene le soglie di sbarramento che potrebbero essere fissate al 5%.

Ma il M5s è categorico su un punto: No ai capilista bloccati che, a differenza del Porcellum, la Corte Costituzionale non ha dichiarato incostituzionale nell’Italicum.

Renzi, a tal proposito, dice:

“Assolutamente disponibile a togliere i capilista bloccati”.

Renzi, dato per favorito alle imminenti primarie del Pd, sembra che abbia fretta di chiudere la pratica della legge elettorale, obiettivo questo, per i renziani, giustificato dall’intenzione di andare ad elezioni a settembre, probabilmente per cavalcare il l’euforia per la vittoria alle primarie.

In realtà, la linea della Quirinale sulle elezioni anticipate non è cambiata, dato che  Mattarella auspica che si arrivi alla fine naturale della legislatura.