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Leopolda. L’intervento di Renzi e gli attacchi a Di Maio e Berlusconi

Matteo Renzi ha appena terminato il suo intervento alla Leopolda. Un intervento accorato, lungo e duro nei confronti dei suoi oppositori, due su tutti: Di Maio e Berlusconi.

Il Segretario del PD pone sul tavolo tutti i temi di discrasia che vi sono tra il popolo dei democrat e gli altri. Parte in primis dai diritti.

“Chi fa politica deve dire: voglio più vita. Non siamo quelli che rincorrono un collegio, una candidatura. È il motivo per il quale Agnese non ha mai fatto un’intervista ma un solo intervento su nostra nipote down, non accetterò mai che venga considerata una cittadina di serie B, per questo ci siamo impegnati così tanto per i diritti.
Noi stiamo dalla parte del futuro non accetteremo di venire a compromesse con nessuno. Per questo, non si fanno i referendum sui vaccini come hanno proposto due parlamentari M5S. Si vaccinano i nostri figli per una questione di necessità, per il loro futuro”

Poi un attacco feroce a Luigi Di Maio, reo di non conoscere la differenza tra dittatura e democrazia:

Il problema non è che Di Maio confonde la dittatura di Pinochet, ma che Di Maio non abbia ancora capito la differenza tra dittatura e democrazia. Perchè, in questo momento non possiamo considerare il Venezuela una speranza per la democrazia, come sostiene il M5S. Non lo possono dire, per questo non mi preoccupa uno che sbaglia dittatore, ma che sbaglia tra dittatura e democrazia.

Poi l’affondo a Berlusconi ed alle sue politiche:

Quando abbiamo iniziato c’erano 22 milioni di posti di lavoro, ora ce ne sono 23, dobbiamo portarli a 24. Noi siamo quelli che dicono che abbiamo creato lavoro, perchè l’abbiamo fatto sul serio. Berlusconi invece ha perso ben mezzo milione, quando ha governato lui ci sono stati mezzo milione di disoccupati in più. Questo dice l’Istat, non sono ovviamente i dati di Brunetta.

E un Renzi deciso, che tratta anche temi particolari come quello della cultura, un po’ messo da parte nel dibattito politico:

“Di Maio non è solo quello dei congiuntivi sbagliati, loro sono quelli che quando hanno governato hanno tagliato sulla cultura. Tremonti, ministro dell’Economia di Berlusconi ha sostenuto che ‘con la cultura non si mangia’. Io invece sono felice quando penso che abbiamo fatto una riforma per dare la possibilità ai ragazzi di comprare libri. Ne sono orgoglioso”.

Poi affronta il tema della legge e della giustizia:

Noi siamo quelli del garantismo, quando ci indagano rispondiamo alle domande e aspettiamo l’esito dei processi. Non facciamo le leggi ad personam e non cambiamo il codice etico del nostro partito o movimento, a seconda della persona. 

In ultimo tocca il tema delle elezioni e lo fa mostrando un euforico ottimismo:

Noi nei collegi metteremo i candidati migliori, ci sarà un grande testa a testa tra Di Maio e Berlusconi per capire chi guiderà il gruppo parlamentare che arriverà secondo o terzo alle prossime elezioni. Tutti i sondaggi danno il PD come primo gruppo parlamentare della prossima legislatura.