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M5S Torino – Ecco le intercettazioni integrali di Giordana

Ecco le intercettazioni telefoniche che inchiodano Paolo Giordana, capo gabinetto e portavoce della sindaca Appendino  e l’amministratore delegato di Gtt Walter Ceresa.

Paolo Giordana si è dimesso dall’incarico, dopo essersi presentato davanti ai magistrati per l’interrogatorio nell’ambito dell’inchiesta Ream in cui è indagato per falso ideologico in atto pubblico. Secondo quanto riporta Repubblica, ecco le due telefonate “incriminate” nelle carte dell’inchiesta Gtt. La prima è del 25 luglio 2017 alle ore 19.26 tra il capo di gabinettoe portavoce della sindaca Chiara Appendino Paolo Giordanae l’amministratore delegato di Gtt Walter Ceresa.E’ Ceresa che chiama dopo aver ricevuto una telefonata
di Giordana a cui non ha potuto rispondere. Beccato al telefono con l’amministratore delegato di Gtt,Walter Ceresa, Giordana gli chiede di togliere la multa fatta a un amico sul pullman.

Paolo Giordana: «Perdonami se ti ho disturbato».
Walter Ceresa: «No, no. Ero in un’altra stanza e ho fatto…
non sono arrivato in tempo».
Giordana: «Come stai? Tutto bene? ».
Ceresa: «Beh, insomma».
Giordana: «Insomma!»
Ceresa: «Grazie al Pd, benissimo»
Giordana: «Ehhh benissimo. Comunque noi oggi abbiamo fatto
la delibera del piano di rientro per i debiti eh!»
Ceresa: «Ah bene, bene»
Giordana: «Quindi adesso poi ti parlerà bene Rolando,
però li secondo me siamo, anche dal punto di vista del vostro bilancio
siamo a posto, perché almeno abbiamo riconosciuto il debito,
messo gli interessi e spalmato poi fatto il piano di rientro.
Quindi siamo abbastanza blindati».
Ceresa: «Ah, benissimo. Perché io oggi ho avuto un incontro
con la società di revisione, ma neanche tanto, ma con
il collegio sindacale che me l’ha fatto a fette su questa roba qua».
Giordana: «Eh, immagino! Però guarda, domani secondo…
Oppure senti subito Rolando che ti dice»
Si, va bene, va bene».
Giordana: «Senti ma io ti chiamavo per una cosa molto più prosaica:
c’è stato un increscioso, come dire, evento. Un mio amico,
per carità i controllori sono tanto bravi però sono un po’ troppo,
come dire, quadrati. Praticamente un mio amico era sul pullman
che stava per timbrare il biglietto e il controllore l’ha fermato
dicendogli “no guardi lo doveva timbrare 5 minuti fa, 1 minuto fa, 30 secondi fa.
Adesso le devo fare la multa” eh eh eh… come dire,
non non è tanto carina come cosa. Ehm… Cosa possiamo fare?».
Ceresa: «Eh, ma lui cosa ha fatto? Ha la multa?»
Giordana: «Ha la multa e il biglietto timbrato anche».
Ceresa: «Si manda. Posso… Me lo puoi mandare? Che faccio io!».
Giordana: «Fai tu?»
Ceresa: «Sì, sì»
Giordana: «Cosa faccio? Mi faccio lasciare la multa e te la mando?».
Ceresa: «Si, si. Mandala pure a me».
Giordana: «Guarda, io te la mando via whatsapp. Eh».”
Ceresa: «Ah, ok. Perfetto. Benissimo ».
Giordana: «Perché, perché è più comodo. Ce l’ho, ce l’ho sul telefonino
e te la mando via whatsapp».
Ceresa: «Va bene. Perfetto».
Giordana: «Grazie, grazie mille».
Ceresa: «Figurati Paolo».
Giordana: «Ciao»
Ceresa: «Ciao».
Il 26 luglio 2017, il giorno dopo, la seconda telefonata
tra Giordana e Ceresa. Alle 19. Chiama Ceresa.
Giordana: «Eccomi qui»
Ceresa: «Paolo, tutto a posto, quella cosa che mi hai detto».
Giordana: «Grazie mille».
Ceresa: «Risolto, non c’è nessun problema».
Giordana: «Quindi gli dico di stare tranquillo. Perfetto».
Ceresa: «Si, si, non arriverà la multa ».
Ceresa: «Figurati».
Giordana: «Grazie, grazie, un abbraccio ».

 

I fatti risalgono al 25 luglio 2017 e la conversazione si trova tra la documentazione dell’inchiesta per falso in bilancio.