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Di Maio a “Porta a Porta”: i valori del M5S vanno da Berlinguer ad Almirante

Luigi Di Maio ribadisce il superamento da parte del M5S di certi schemi rigidi di opposizione tra destra e sinistra. Nonostante questo afferma anche che all’interno dello stesso si trova una trasversalità di valori di entrambe “gli schieramenti” che si rifanno a figure politiche come Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante.

Il tutto in una intervista rilasciata a “Porta a Porta”:

Continuando ad affermare però che:

Il nostro è un movimento post-ideologico che mette al centro i problemi dei cittadini.

Sono arrivate però anche le repliche come quella di Lorenza Bonaccorsi su Facebook:

Di Maio dice che nel Movimento 5 stelle c’è chi si ispira ad Almirante, storico leader dell’estrema destra del Movimento sociale erede del fascismo. Si era capito, in particolare dopo le prese di posizione criticate anche dal mondo cattolico su immigrazione, diritti dei bambini nati in Italia da genitori non italiani, unioni civili. Resta da vedere se lo avevano capito anche tanti elettori che hanno votato M5s in buona fede e ora si ritrovano un partito che prende posizione in base agli algoritmi, inseguendo il peggior qualunquismo populista e xenofobo. Cosa ne pensano i tanti intellettuali, artisti e professori di sinistra che hanno indicato nel M5s un’alternativa valida a Pd? Davvero un partito che si ispira ad Almirante può apparire un modello?

Questo ed altro in un momento cruciale per i pentastellati impegnati a riprendere il filo con gli elettori interrotto nelle elezioni amministrative dello scorso 11 maggio. In programma nelle prossime settimane la scelta del candidato premier ed un incontro internazionale proprio per il vicepresidente della Camera. Secondo alcune fonti, infatti,  presto potrebbe esserci un importante incontro, proprio oggi, con Conrad Tribble del Dipartimento di Stato Americano. Per quanto riguarda il primo argomento a fine luglio sarà presentato il programma e a fine settembre sarà scelto il candidato premier. Proprio il candidato premier dovrebbe essere ufficializzato durante la manifestazione di Italia 5 Stelle. Proprio su quest’ultima pare che potrebbe essere presentato con un profilo basso a causa di una organizzazione ancora indietro con i preparativi. A cominciare dalla sede: si parla di Bologna ma proprio in quei giorni è programmata la visita del Papa.

 Tornando alla trasmissione condotta da Bruno Vespa, un primis sui tre temi calmi presenti nell’agenda sua e del M5S, Di Maio ha così risposto. Sul tema dello Ius soli che vede i grillini contrari all’approvazione della legge che dà diritto di cittadinanza ai bambini figli di immigrati nati in Italia. Un tema immigrazione che già aveva visto l’entrata a gamba tesa prima di Virginia Raggi e poi dello stesso Beppe Grillo:
Sono pacchetti che devono essere portati a livello europeo, insieme al regolamento di Dublino. Non ci sto a discuterne nella campagna per le amministrative dove bisognerebbe parlare di acqua pubblica e strade

Proprio a proposito delle amministrative dice la sua, difendendosi anche dagli attacchi arrivati da più parti nel post-elezioni:

Mi aspettavo più ballottaggi ma è anche una questione di crescita e radicarsi sul territorio ha bisogno di più tempo. Ma ai risultati sul territorio non bisogna paragonare il consenso nazionale, lo dico a chi pensa che il M5S è morto. Lasciamo i nostri elettori liberi di votare, se votare e come votare. Noi non diamo ordini di scuderia, rispettiamo il voto degli elettori. Non facciamo endorsement per nessuno. Sarebbe offensivo.

Affermando che nel caso di Genova il M5s è stato vittima delle cosiddette “ammucchiate”.

Quanto alla sconfitta a Genova, Di Maio spiega: “Genova capitale M5s? Ogni volta che c’è una polemica si sposta la capitale di M5s. Ma lì siamo comunque il primo partito. E poi noi siamo anche vittime delle ammucchiate”. Anche una battuta sulla presunta apertura verso la Lega:

Io sono del Sud, sono di Napoli e faccio parte di quel popolo a cui i leghisti dicevano ‘Vesuvio lavali col fuoco’… Io non ho nessuna intenzione di far parte di un Movimento che si vuole alleare con la Lega. Io non farò mai alleanze con la Lega

Inoltre risponde in maniera pacata alle accuse del padre di Alessandro Di Battista: “Se per caso l’incontro ci fosse stato e Di Maio o altri negano che ci sia stato, allora non si tratterebbe solo di non candidarsi premier, ma di un piccolo testa di ca… che è stato travolto dagli eventi”:

Sono d’accordo con il padre di Di Battista: l’incontro con Salvini non l’ho fatto, se lo avessi fatto avrei delle responsabilità. Ma non l’ho fatto.
 Infine le sue prospettive qualora i Cinquestelle risultassero il primo partito alle prossime elezioni:
Decide il capo dello Stato nessuno lo vuole tirare per la giacca ma se dovessimo essere la prima forza politica del paese vogliamo un incarico di governo, vogliamo presentare un programma chiaro e chiedere la fiducia in Parlamento, qualora non avessimo seggi sufficienti.