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Migranti, Amnesty: lista paesi sicuri rimpatri non accettabile

Per il presidente di Amnesty, Marchesi, significa differenziare accesso a diritto d’asilo

ROMA – Una lista di “paesi di origine sicuri per poter rimpatriare” i migranti che arrivano in Europa “non è accettabile“. Soprattutto “se significa differenziare le procedure per accedere a un diritto individuale e fondamentale come il diritto di asilo“. Ne è convinto il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi, che oggi è stato audito dalla Commissione bicamerale Schengen nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul fenomeno migratorio.

“Il diritto di asilo – ha insistito Marchesi – è un diritto fondamentale e l’accesso va garantito a chiunque”. Si può pensare a un metodo “per accertare più rapidamente se ci sono o no i presupposti per ottenerlo, ma una procedura, non sbrigativa, deve essere garantita”.

Il presidente di Amnesty, rispondendo alle domande dei parlamentari, ha inoltre manifestato la sua “preoccupazione” per gli “accordi con paesi terzi per la riammissione degli immigrati”, come “abbiamo già criticato l’accordo tra Ue e Turchia”. Il rischio – ha detto – “è che non vengano tenuti in considerazione i diritti umani”. Inoltre, per mettere in atto questi accordi, occorrono “assistenza finanziaria”, “un piano credibile per la riammissione dei migranti nel paese terzo, un meccanismo di monitoraggio dei diritti umani” e far fronte “al problema dell’impatto del contrabbando di esseri umani, che tende a crescere nel momento in cui vengono rafforzate le barriere”.

Amnesty, ha concluso Marchesi, “ha in corso una valutazione sugli hotspot in Italia”. Su questo “siamo critici per vari ordini di motivi”, tra cui “la ricollocazione, che non sta funzionando perché riguarda un piccolo numero di persone”.

(ansa)