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E’ morto Charles Manson: Serial killer, sconvolse l’America con le sue stragi

Protagonista di una vera e propria stagione del terrore tra la fine dei ’60 e l’inizio dei ’70. Si spegne in carcere all’età di 83 anni Charles Manson, il serial killer che, a capo della setta The Family, si rese colpevole di efferati omicidi tra cui quello tristemente famoso di Cielo Drive, L.A. dove rimase uccisa Sharon Tate , moglie del regista Roman Polanski.

Le Origini

Nato nel 1934 da una prostituta 16enne, trascorse un ‘infanzia travagliata, con l’ingresso in riformatorio a 16 anni dopo una serie di furti e rapine. Uscito dall’istituto si sposa, per poi ritornare in cella nel 1960 per sfruttamento della prostituzione. Qui la svolta. Nei 7 anni in cella impara a suonare la chitarra, studia le arti esoteriche ed affina sempre di più la sua dote, quel magnetismo sulle persone che lo rende capace di esercitare un’influenza fuori dal normale.

La nascita di The Family

Rilsciato nel 1967 fonda la sua setta The Family, che raccoglie uomini e donne, sbandati o più semplicemnte ragazzi confusi, ancora non schierati nell’acerrima battaglia tra i vecchi difensori del bigotto “way of life” americano degli anni ’50 e la nascente cultura hippie.

Manson personalizza la sua setta, uno specchio della sua follia: amore libero, droga a profusione ed odio razziale nei confronti dei neri. A bordo di un autobus vaga per l’America raccogliendo seguaci e lasciando dietro di sè una scia di furti, rapine e violenze.

Stabilitosi in California con i suoi discepoli, in un ranch fuori Los Angeles, trasforma la città del cinema nel set perfetto per le sue stragi.

Il 9 Agosto Manson ordinò l’irruzione a Cielo Drive, nella villa abitata dal regista Roman Polanski e dalla giovane moglie, l’attrice Sharon Tate, incinta all’ottavo mese. La sera in cui tutto avvenne con loro c’erano anche degli amici: il parrucchiere dell’attrice Jay Sebring, Abigail Folger e Voityck Frykowski, il fidanzato della Folger. Polanski non era presente, era a Londra dove aveva appena finito di girare «Rosemary’s Baby». Charles Manson non era presente al momento del delitti, ma fu lui a ordinare gli omicidi materialmente eseguiti da Charles «Tex» Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian.

Il primo a morire fu un amico del guardiano della villa, che stava uscendo in macchina, Stephen Earl Parent. Poi toccò a Jay Sebring. L’ultima fu proprio Sharon, incinta all’ottavo mese.

Con il sangue delle vittime Susan Atkins scrisse sulla porta della villa «Pig», sullo specchio del bagno venne scritto «Helter Skelter», espressione interpretata come «fine del mondo», anche titolo di una canzone di «Beatles».

Il giorno dopo altri due delitti: vennero uccisi l’imprenditore Leno LaBianca e sua moglie Rosemary, colpiti da più di quaranta colpi alla testa con una forchetta. L’ultimo delitto attribuito a Manson e alla sua setta fu quello di un membro della stessa «famiglia» Donald Shea, colpevole di aver sposato una donna nera.

Per la strage di Cielo Drive Manson e i suoi complici furono condannati a morte, condanna commutata in ergastolo nel 1972. Rinchiuso nel carcere di Corcoran, per dodici volte chiese di essere scarcerato, richiesta sempre respinta.

Probabile movente

Riguardo la strage di Cielo Drive le ipotesi principali sono due:

1) Secondo il procuratore Vincent Bugliosi, Manson voleva scatenare una rivolta dei neri contro i bianchi, e quella strage doveva dare il buon esempio, innescando la miccia di una rivolta globale. L’idea gli era stata suggerita da una canzone dei Beatles, “Helter Skelter”, e per questo motivo tale movente verrà anche, dai media ufficiali, individuato sinteticamente come “l’Helter Skelter”.

2) Il vero obiettivo di Manson era il reale proprietario della villa, un produttore musicale che aveva fittato la sua casa a R.Polanski e S.Tate. Questo produttore aveva tempo prima rifiutato di mettere sotto contratto C.Manson dopo aver ascoltato le sue canzoni. Questa resta, ad oggi, anche secondo R. Polanski, l’ipotesi più accreditata.