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Il MoVimento deve resistere al ‘complotto’ contro Virginia Raggi

Virginia Raggi è diventata oramai un argomento di primaria importanza per l’agenda mediatica italiana. Ogni giorno fiumi e fiumi di parole vengono scritti (il più delle volte sprecati) sulla Sindaca romana. Tutto ovviamente fa parte di uno stratagemma per colpire il MoVimento 5 stelle ed oramai questo è chiaro ai più.

La vignetta di Natangelo sul Fatto Quotidiano, rende appieno la tensione umana che sta vivendo la Raggi ma soprattutto la quotidianità degli attacchi ai suoi danni.

Come se non bastasse, è fin troppo plateale il giochino dei due pesi e delle due misure applicato con superficiale quanto vergognosa sfacciataggine dalle maggiori testate giornalistiche italiane.

Per fare un esempio basterebbe pensare alla disparità di trattamento utilizzata per descrivere le situazioni giudiziarie del Sindaco di Roma, Virginia Raggi e dell’ex sottosegretario di Renzi e ministro dello sport di Gentiloni, Luca Lotti. Mentre la prima è spiattellata in prima pagina come se fosse un ‘serial killer’, il secondo invece appare quasi una ‘vittima’. Eppure, mentre la prima è intestataria di una polizza di 30mila euro che potrà (eventualmente) riscattare solo dopo la morte del benificiario, il secondo invece è coinvolto nell’indagine della procura di Napoli sugli appalti Consip, in particolare su uno che pesa 2,7 miliardi di euro (sì, avete capito bene, 2,7 miliardi di euro). Eppure, per i giornali italiani, la nomina di Marra al Campidoglio vale più di un appalto miliardario della pubblica amministrazione.

Fortunatamente per la democrazia italiana esistono ancora voci capaci di andare fuori da coro. Luca Telese scrive:

Tutti i giornali italiani (compreso il Fatto) ieri (venerdì, ndr) sono stati messi al corrente delle ipotesi più truci (“provviste” illecite, finalità correttive, partite di giro con pagamento differito, finanziamento occulto). Ma nessun giornale è stato messo al corrente che queste ipotesi erano già state verificate e scartate. Il quarto grado a Virginia Raggi, dunque, ci dicono i giornali di oggi, non ha prodotto causalmente una pioggia di fango. È stato costruito a tavolino per questo: la risposta della Raggi – ci dice il comunicato degli stessi inquirenti, non le ipotesi difensive dei grillini – era del tutto ininfluente.

Oramai è chiaro a tutti che c’è un disegno, un piano costruito a tavolino per screditare il lavoro di Virginia Raggi a Roma, che a differenza di tutti gli altri è riuscita ad approvare il bilancio riducendo le spese, che è stata capace di dire di no alle Olimpiadi (dando un enorme dispiacere alle lobby del cemento). Proprio per questo la Sindaca di Roma sta subendo tutto questo, perché non fa parte del sistema di potere. Quel sistema che adesso la sta combattendo con tutte le sue forze. Ed è fin troppo chiaro che il fango che macchia la Raggi, macchia anche i 5 stelle. Infatti, screditando lei, viene screditato automaticamente tutto il MoVimento.

Proprio per questo, la base del MoVimento 5 stelle deve essere forte, adesso Raggi è il bersaglio. E sarà un bersaglio ancora più semplice da colpire se la base sarà disunita. “Divide et impera”, questo è sempre stato il motto di chi ha conservato e tutelato il potere in questo Paese (e non solo). Se il MoVimento riuscirà a resistere, se resterà unito, allora ne uscirà rafforzato, altrimenti si sgretolerà e questo, oltre ad essere un favore per il sistema di potere che sta combattendo, sarebbe un grave danno per tutto il Paese.

Conny Giordano