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Mugnano: caccia ai due sicari dopo l’agguato fallito

Una nuova faida interna agli scissionisti come pista più percorribile per l’agguato fallito in pieno giorno a Mugnano. Faida interna agli Amato-Pagano secondo i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Giugliano diretti dal tenente Giuseppe Viviano.

Nella giornata di sabato intorno alle 12 due sicari, a bordo di una Fiat Punto grigria, hanno fanno fuoco contro tre persone in via Quasimodo. Hanno sparato con una pistola calibro 9×21 ma non hanno centrato l’obiettivo con i proiettili che si sono conficcati nel muro. Secondo gli inquirenti, grazie alla ricostruzione della scientifica, si sarebbe trattato di un atto intimidatorio – con l’intenzione di ferire: i colpi sono stati sparati all’ altezza delle gambe – nei confronti di un uomo noto nell’ambiente criminale che gira intorno ai cosiddetti Scissionisti. L’agguato è avvenuto all’esterno di una sala scommesse e l’uomo era in compagnia di altre due persone.

L’agguato rientra in una situazione di mutamento all’interno degli equilibri criminali dopo il ritorno in carcere del capo-zona degli scissionisti a Mugnano. L’uomo in questione, un tempo vicino ai Di Lauro prima della faida (di cui fu vittima anche un suo nipote del tutto estraneo alla criminalità), è ritenuto vicino agli Amato-Pagano che hanno un ruolo di egemonia a Secondigliano, Marano e Melito. Dovrà scontare un anno e tre mesi di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso e finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti: reati commessi tra Napoli e provincia fino al 2011 stando sempre agli inquirenti. Il suo ruolo all’interno degli scissionisti era quello di narcotrafficante a livello internazionale.