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Napolitano apre la nuova Legislatura. Critica PD e Governi passati

Il Presidente emerito Giorgio Napolitano presiede la diciottesima Legislatura della Repubblica Italiana. Lo fa con un discorso duro e scevro da formalismi, conscio ancora del suo ruolo di garante degli organismi repubblicani:

“Questa diciottesima legislatura nasce da un’ampia e appassionata partecipazione elettorale, il nostro punto di riferimento non possono essere che le espressioni della volontà elettorale”.

Nel suo discorso di apertura è intervenuto sugli esiti del voto che ha definito “un vero e proprio spartiacque”. Per
Napolitano infatti:

“Gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso posizioni di vera e propria rottura rispetto al passato”

Per questa ragione, non nasconde le sue critiche per i Governi precedenti ed in particolare il PD:

“Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte. Poco ha convinto l’autoesaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e partiti di maggioranza. Il partito che aveva guidato tre esecutivi ha subito una drastica sconfitta ed è stato respinto dagli elettori”

Una critica sferzante che si concentra anche sul risultato elettorale del Meridione:

“Lo squilibrio sociale, è stato in grado di generare la dilagante ribellione nelle regioni meridionali espressa nel voto. Sono stati condannati in blocco i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle regioni”

In aula ad assistere al suo discorso c’erano Renzi e Grasso, mancava Salvini non Bossi che ha salutato affettuosamente Romani, il nome che il Centrodestra ha indicato a guida del Senato. Numerose le facce nuove soprattutto tra i banchi del Movimento 5 stelle, dove una senatrice tiene esposto sulla propria postazione un drappo con la scritta in rosso “No Tap”.