Testimonianze incrociate: confrontate versioni di alcune persone che erano presenti sul luogo del delitto di Remigio Sciarra sabato mattina. Intanto proseguono le indagini.
Le forze dell’ordine, infatti, stanno incrociando le dichiarazioni di alcuni testimoni presenti sulla Statale, all’esterno del “Parco Commerciale I Pini”, dove è avvenuto l’agguato mortale nei confronti di Sciarra. Inoltre, gli inquirenti stanno indagando su ogni dettaglio in grado di far risalire agli esecutori materiali dell’omicidio.
In tanti sono stati ascoltati dopo l’ennesimo fatto di sangue legato a dinamiche camorristiche: solo l’ultimo in ordine di tempo dopo gli altri di questi ultimi mesi. Proprio ad Afragola il 25 maggio fu ucciso Salvatore Caputo. Tra i primi ad essere sottoposti ad interrogatorio, la moglie della vittima: rimasta gravemente ferita ad una mano e costretta ad un ricovero in un ospedale altamente specializzato. Di grande aiuto potrebbero essere le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona che potrebbero aver registrato le varie fasi dell’agguato mortale. Ancora presto per dare un volto agli assassini.
Il contesto in cui inserire la morte di Sciarra del triangolo Caivano-Crispano-Afragola dove un clan in particolare sembra aver sfruttato un vuoto di potere per dare il via ad una condotta violenta per ottenere in tempi più brevi i controlli dei traffici e delle attività criminali.