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Ong, altro che scuse: il M5s deve soluzioni e posizioni politiche, non giudiziarie

Un post a firma M5s pubblicato sul blog di Beppe Grillo ci tiene a sottolineare che sulle Ong “ha ragione il MoVimento 5 Stelle” e consiglia “#ChiedeteciScusa”.

La tesi del post grillino è questa: sono usciti alcuni articoli (qui e qui) che riportano stralci di un nuovo documento segreto di Frontex con “accuse” nei confronti delle Ong che lavorano nel Mediterraneo e, inoltre, a Trapani, una organizzazione non governativa è ufficialmente indagata dalla procura per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, quindi la campagna politica del M5s a sostegno del procuratore Zuccaro e del suo lavoro era giusta e sacrosanta.

Analizziamo prima i due fatti su cui si basa la tesi del post:

Il nuovo documento segreto di Frontex

L’attenzione mediatica nei confronti delle Ong è nata proprio grazie a Frontex e a due suoi rapporti interni svelati dal Financial Times nel mese di dicembre, un rapporto conflittuale quello tra Frontex e le Ong dovuto, come riporta Avvenire (tra i primi a parlare in Italia di quelle accuse) ad un:

“chiaro scontro di visione tra come affrontare la crisi migratoria, che oppone l’agenzia Ue (e con essa vari Stati membri), con posizioni più ‘poliziesche’ e di controllo delle frontiere, e le organizzazioni non governative, che hanno una visione più schiettamente umanitaria e denunciano la creazione di una «fortezza Ue»”

In questi nuovi documenti Frontex fa, per la prima volta, nomi e cognomi. Le navi e le rispettive Ong sotto accusa sono:

Sea Watch di SeaWatch.org che batte bandiera olandese e porta fino a 350 persone; Aquarius di Sos Mediterraneo/Medici senza frontiere di Gibilterra con una capienza di 500 persone; Sea Eye di Sea Watch.org dall’Olanda, fino a 200 persone; Iuventa di Jugendrettet.org bandiera olandese con 100 persone; Minden di Lifeboat Project tedesca per 150; Golfo Azzurro di Open Arms da Panama che porta fino a 500 persone; Phoenix di Moas con bandiera del Belize che ne imbarca 400; Prudence di Medici senza frontiere con bandiera italiana che è la più grande visto che ha 1.000 posti.

Tutte queste navi, secondo Frontex, “nel 90 per cento dei salvataggi eseguiti” avrebbero direttamente individuato le imbarcazioni con a bordo i migranti e, solo in seguito, avrebbero dato comunicazione al centro operativo della Guardia costiera di Roma. Inoltre sarebbero i trafficanti libici e la Guardia costiera di Sabrata e di Az Zawiya a contattare direttamente le navi delle Ong per i soccorsi.

Ma anche nei documenti di Frontex di dicembre si leggeva di un “caso registrato in cui le reti criminali hanno trasportato i migranti direttamente su un’imbarcazione di una Ong”.

Niente di nuovo sotto il sole, insomma, a parte il fatto che Frontex, questa volta, ha fatto i nomi delle Ong su cui lancia i suoi “strali”.

E non cambia nemmeno la difesa delle Ong che si difendono da Frontex sostenendo, come sempre, di avere “come unico obiettivo il salvataggio delle vite umane”.

L’inchiesta di Trapani e l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’inchiesta è partita nei confronti di un Ong la cui nave “sarebbe entrata in azione senza aver ricevuto un SOS e neppure una richiesta di intervento da parte delle autorità italiane”. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il punto lo mette proprio il procuratore aggiunto di Trapani Ambrogio Cartosio:

“Le Ong hanno necessariamente un proprio codice etico che prescinde dalla legislazione nazionale dei singoli Stati in cui operano – ha detto il pm – Hanno necessità di muoversi liberamente in acque internazionali e ci sono Paesi in cui il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è reato, come l’Italia, altri in cui non lo è. Non c’è dubbio che una persona può muoversi per spirito umanitario ma può per questa regione commettere un reato. Noi facciamo i magistrati. Possiamo capire umanamente un determinato comportamento ma se c’è una legge dobbiamo applicarla.”
Un punto non solo giuridico ma anche ideologico: chi raccoglie dei migranti in mare senza ricevere un esplicito SOS lo sta facendo nello stato di necessità di salvare vite umane, o sta commettendo il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina? Ricordiamo che il reato contestato può essere configurabile anche in assenza di un profitto economico da parte di chi lo commette.

 

Medici Senza Frontiere, ad esempio, ribalta il tavolo e accusa l’Ue:

“Crediamo che a dover salire sul banco degli imputati siano le istituzioni e i governi europei. Ogni giorno migliaia di uomini, donne e bambini continuano a prendere il mare affidandosi a trafficanti senza scrupoli non perché potrebbero esserci delle barche a salvarli al largo della Libia, ma perché le politiche disumane dell’Europa non offrono nessuna alternativa legale e sicura. A favorire i trafficanti non sono le organizzazioni umanitarie ma le politiche europee.”

Il Movimento 5 Stelle su questo punto politico dovrebbe intervenire e chiarire la sua posizione, non certo a supporto delle inchieste aperte (ma anche e soprattutto mai aperte) da certi magistrati forse in cerca di prospettive diverse per il proprio futuro lavorativo.

È giusto punire chiunque aiuti un migrante ad attraversare il Mediterraneo, qualsiasi sia il suo scopo, anche solo umanitario, come l’attuale reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina permette?

È umano non offrire nessuna alternativa legale e sicura a quella del mare per chi, legittimamente, potrebbe chiedere asilo politico in Italia?