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Al PD conviene fare il Governo con il M5s. Ecco perché…

Il dialogo che la delegazione del PD ha avuto con Roberto Fico ha aperto un nuovo scenario, quello di un nuovo Governo costituito da M5s e PD. Nonostante il no di Renzi, il reggente Maurizio Martina sembra invece possibilista e anzi convoca una nuova Direzione nazionale del Partito, per discutere la linea.

Una linea che potrebbe effettivamente risultare diversa, rispetto a quella presa nelle ore successive al 4 Marzo. Da allora, i circa 50 giorni passati stanno facendo capire al popolo dem che, volente o nolente il PD non può stare all’opposizione e che, anche contro la volontà del suo ex leader, potrebbe invece trovarsi al Governo.

Il tira e molla con Salvini infatti, pare aver stufato i vertici pentastellati. L’attaccamento che il leader della Lega ha con l’incandidabile Silvio Berlusconi si è mostrato più forte di quanto ci si immaginava e di quanto i due lasciavano ipotizzare in campagna elettorale, quando non sono mancati i momenti di scontro.

A questo punto, visto che la matematica non è un’opinione, se il M5s non farà accordi col Centrodestra, la palla passa al PD che dovrà scegliere tra 3 opzioni:

  1. Fare il Governo col M5s, alle condizioni del M5s
  2. Fare il Governo col Centrodestra, alle condizioni del Centrodestra
  3. Tornare al voto

Pur volendo immaginare un nuovo Governo con il Centrodestra che, a conti fatti, non ha fatto bene al PD ed alla sua base, bisogna escludere questa opzione perché Salvini ha già fatto presente la sua indisponibilità.

A questo punto il PD può assumere su di sé la responsabilità di far tornare il Paese alla urne, assumendosi anche il rischio di uscire dal voto ancora peggio di quanto accaduto il 4 marzo. Di certo, a questo giro, perderebbe anche i suoi elettori, disposti ad un Governo con i 5 stelle. E ciò vorrebbe dire perdere parecchie poltrone…

L’unica condizione minimamente vantaggiosa potrebbe essere proprio quella di un Governo con il M5s, che darebbe agli uomini di Renzi un duplice vantaggio:

  1. Sfaldare la base grillina che, di certo, non vedrebbe di buon occhio un accordo con i ‘nemici’ del PD
  2. Consegnare nelle mani del PD il timer per far cadere il Governo