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Ragusa, vigili del fuoco “piromani”: appiccavano incendi per 10 euro all’ora

La Polizia di Stato di Ragusa ha arrestato il capo di un gruppo di volontari dei Vigili del Fuoco che, durante il turno e con la complicità di altri quindici colleghi, appiccava incendi e simulava richieste di intervento al fine di partecipare alle successive operazioni di spegnimento e far percepire a tutto il gruppo l’indennità che lo Stato riconosce in caso di emergenze – circa 10 euro l’ora.

Il tutto è partito da una vera e propria anomali: i pompieri del turno D, formata da volontari coordinati da Davide Da Vita, aveva il triplo degli interventi degli altri: questo perchè, magicamente, sembrava che quando scattava il loro turno i piromani di scatenassero. Come e’ stato possibile accertare con i gps poi montati dagli investigatori della Mobile sui mezzi in uso alla squadra di Di Vita, i volontari erano sempre i più vicini al luogo dell’incendio in modo da assicurarsi la priorità di intervento rispetto alle altre squadre.La squadra  composta da 15 persone, aveva al suo attivo il triplo di interventi degli altri e per ognuno di loro percepivano un’indennita’ di 10 euro. Lavoravano cosi tanto che, nella caserma di Santa Croce Camerina, gli altri volontari chiedevano di essere ammessi a far parte di quella squadra.

Proprio a partire da  questa “casualità” che gli investigatori della squadra mobile di Ragusa, diretti da Antonino Ciavola, sono venuti a capo di una banda organizzatissima di piromani che nel 2015 aveva appiccato decine di incendi. Il guaio è che erano i pompieri volontari del distaccamento di Santa Croce Camerina. Il caposquadra, durante le ore di servizio, prendeva il furgoncino, si allontanava, appiccava il fuoco in punti strategici di aree boschive, poi simulava chiamate di emergenza ed entrava in azione con i suoi per spegnere le fiamme. Inoltre i volontari chiedevano aiuto a parenti e amici che telefonavano segnalando incendi inesistenti appiccati da animali vaganti persino con i loro stessi cellulari e poi si segnavano l’intervento per il quale percepivano il compenso. Ma poi approfittavano delle situazioni meteo favorevoli, in giornate di grande caldo o di vento, per appiccare il fuoco a terreni e aree boschive e restavano nei pressi in attesa che la sala operativa dei vigili del fuoco desse l’allarme e li inviasse sul posto.

Le indagini, scattate in seguito ad una segnalazione del comando provinciale dei vigili del fuoco di Ragusa ha portato oggi all’arresto del caposquadra, Davide Di Vita, 42 anni, di Vittoria e alla denuncia di 14 componenti della sua squadra per truffa e incendio. Il pm aveva chiesto l’arresto per tutti ma visto che i fatti si riferiscono al 2015 il gip ha firmato l’ordine di cattura solo per il caposquadra: è stato arrestato mentre era al lavoro. Convocati in questura e intercettati in attesa degli interrogatori, messi di fronte alle loro stesse parole “loro sanno tutto, sanno che abbiamo dato fuoco”, hanno ammesso le loro responsabilità.