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Renzi, la svolta. Apertura alle minoranze del PD

Le primarie del PD sono ancora orfane delle cifre ufficiali, dopo ritardi e polemiche ma l’investitura di Matteo Renzi quale segretario nazionale è cosa fatta.

La sorpresa è il segnale che l’ex sindaco di Firenze prova a dare alle minoranze del partito. L’intenzione è quella di creare una segreteria unitaria, distribuendo incarichi di peso ad esponenti vicini ad Orlando ed Emiliano, in base ai risultati ottenuti nei circoli.

” “Ci sono state le primarie – spiega un parlamentare PD vicino al ex Premier – e l’intenzione è quella di creare un partito che sia rappresentativo di tutti. Naturalmente con i pesi giusti, che sono quelli usciti dai voti delle assemblee dei circoli”.
In cui Renzi aveva ottenuto il 66,73%, Orlando il 25,26%, Emiliano l’8,01%.

Apertura a sorpresa che riceve l’apprezzamento degli uomini vicini al Governatore della Puglia, pur con una cauta disponibilità:

Non c’è alcuna preclusione, ma è lui che deve fare una proposta, noi aspettiamo e speriamo che sia una proposta aperta a tutte le minoranze e non solo a qualcuna” – sottolineando che, complice una probabile assenza di dialogo tra le parti – “non c’è alcuna ipotesi di un coordinamento delle minoranze, anche perchè non c’è stato un dialogo fino ad oggi e non vediamo perchè dovremmo cominciare ora”

Scetticismo invece per i sostenitori del Ministro della Giustizia:

“Non siamo disponibili”.