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Renzi:”Spero che vinca Macron.È nato il Pd anche in Francia”. Poi apre al Legalicum.

Dopo le tappe in Lombardia ed Emilia, Matteo Renzi si dedica alla campagna delle primarie, ormai al rush finale, tra le mura di “casa” sua.

In un’ora di botta e risposta in diretta Facebook, da Pontassieve, Matteo Renzi ha risposto alle domande di 9 giovani militanti, mentre all’esterno della sede del candidato Renzi si è radunato un gruppo di persone, supporters dell’ex Premier.

Durante il dibattito, sono stati affrontati diversi temi, come la legge elettorale, l’immigrazione e i vaccini. Inoltre Renzi si è lasciato andare anche a qualche autocritica, pur rimanendo convinto che il Pd parta da molto alto:

“Quel 40% del referendum ricalca geografica mente il 40% del voto europeo. C’è poi una parte di popolo che vuole il cambiamento. È un bel popolo. Non si parte da zero, ma da 10 milioni di persone”.

In ogni caso, ci si chiede se questo risultato potrà essere replicato da Matteo Renzi, e con quale forza, quest’ultimo, arriverà se domenica venisse eletto da meno di un mezzo milione di persone. Ma Matteo Renzi sembra essere tranquillo:

“Nessun flop. Nessuno porta in Italia ed Europa il numero di persone a votare che portiamo noi in del Pd”.

Nell’ultima settimana di campagna, Renzi si recherà a Bruxelles:

“Venerdì andremo lì con 100 ragazzi a dire cosa pensiamo. L’Europa va difesa una cambiata. Più famiglie meno banche”.

Poi parla di legge elettorale, aprendo al Legalicum:

“M5s faccia una proposta sulla legge elettorale. Siamo disponibili”.

Poi pone l’attenzione sul caso Consip:

“Se qualcuno ha fabbricato prove false, sarebbe cosa gravissima”.

A chi chiede se il risultato di Macron, ottenuto al primo turno delle elezioni in Francia, possa essere di buon auspicio per il Pd, Matteo Renzi risponde:

Non  c’è nessun automatismo. È importante è che Macron sia avanti, ma la vera sfida è tra 15 giorni”.

Ed aggiunge:

“È nato il Pd anche in Francia. Ora deve vincere per l’Europa. Spero che vinca Macron, ma intanto faccio notare, a chi si lamenta del nostro 40%, che in Francia e socialisti sono al 6%”.

Poi si lascia andare a qualche curiosità:

“Una volta mi chiamò (Macron, ndr) pure per la Leopolda”.