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Siccità Roma, Virginia Raggi chiede aiuto del Governo. Intanto pare scongiurato il razionamento

“È intollerabile che Roma venga privata dell’acqua. Sono estremamente preoccupata per i miei concittadini, per le attività commerciali e per le attività turistiche. Sono molto allarmata per quello che potrebbe accadere agli ospedali, alle case di cura, alle case di riposo e anche ai Vigili del Fuoco se dovesse essere tagliata l’acqua”.

Con queste parole Virginia Raggi esprime la sua preoccupazione per il “problema siccità” nella capitale. Ecco qui il suo commento affidato espresso durante una conferenza stampa:

Il Governo deve intervenire ora, non può più temporeggiare. È necessaria la dichiarazione dello Stato di emergenza esattamente come avvenuto meno di un mese fa per Parma e Piacenza: un provvedimento che ha consentito di superare la crisi così come chiedevano i territori.Io sono stata la prima ad intervenire proprio sul Lago di Bracciano. Il 22 giugno scorso, ho emanato un’ordinanza proprio per regolamentare gli utilizzi dell’acqua e per tutelare il lago. Per questo l’ordinanza è stata oggetto di derisione ad opera delle stesse persone che oggi stanno attaccando.Ancora come sindaco della Città Metropolitana, ho immediatamente attivato un monitoraggio su tutti i piccoli prelievi che sono quelli di competenza della ex Provincia per verificarne gli utilizzi e verificare soprattutto che fossero effettuati all’interno delle norme previste. Insomma stiamo mettendo tutti quanti in campo azioni per ridurre i prelievi, ridurre le perdite ed effettuare attività che non venivano effettuate da anni. Tutto questo per tutelare al massimo il Lago di Bracciano.Adesso ciascuna istituzione, compresa Regione e Governo, deve fare la loro parte e lo deve fare adesso, non è più possibile rinviare: non abbiamo tempo.

In mattinata era arrivato sul tavolo del premier Paolo Gentiloni, durante il Consiglio dei ministri, la richiesta di stato di emergenza per la città di Roma avanzata dal Movimento Cinque Stelle a causa della crisi idrica. La Regione Lazio ha inviato questa mattina al Dipartimento della Protezione Civile la documentazione integrativa che era stata chiesta per poter valutare la richiesta, avanzata dalla stessa Regione ad inizio luglio. I documenti sono già al vaglio degli uffici tecnici che stanno valutando se sono necessarie nuove integrazioni o se dare un parere positivo e inviare la documentazione al governo. Sarà poi il Consiglio dei ministri a decidere se dichiarare lo stato di emergenza.

Durissimo il commento della deputata del Movimento 5 Stelle Laura Castelli:

Sull’acqua a Roma si sta giocando una guerra sporca. Regione Lazio e governo, ovvero il Pd, stanno attaccando la giunta Raggi portando all’esasperazione i cittadini Romani. Dov’era Zingaretti negli ultimi anni, mentre la crisi idrica aumentava in tutta la Regione, e non solo a Roma, fino alla situazione attuale? Questa vicenda è totalmente strumentale e andremo a stanare le responsabilità di gente senza scrupoli.

Le parole della Raggi, invece, sono state espresse dopo la notizia che a Roma non si sarà razionamento. Fino all’ultimo Acea, aveva confermato lo stop all’erogazione a partire da lunedì: 1.5 milioni di romani, divisi in turni da otto re al giorno. Il tutto per il blocco della captazione del lago di Bracciano. Ora arriva la proroga da parte della Regione Lazio proprio sulla stessa captazione. Nelle more  dell’approvazione del decreto sullo stato di calamità naturale, discusso stamattina in consiglio dei ministri, ha deciso di assumersi la responsabilità di prorogare per un tempo assai limitato e per quantitivi minimi l’approvvigionamento dall’invaso in provincia di Roma:

Oggi abbiamo emesso una nuova ordinanza che conferma il blocco delle captazioni dal Lago di Bracciano dal 1 settembre e introduce solo la possibilità di una captazione minima di 400 litri al secondo fino al 10 agosto e di 200 litri al secondo dall’11 agosto alla fine del mese. 
Conferma che arriva dal presidente dell’Acea, Luca Alfredo Lanzalone:
Mi è stato comunicato pochi minuti fa dal presidente della Regione Lazio che a breve dovrebbe esserci un provvedimento modificativo della sospensione della fornitura di acqua dal lago di Bracciano verso Roma. Questo ragionevolmente dovrebbe scongiurare la necessità di turnazione dell’acqua.

Acea, intanto, prevede, secondo l’amministratore delegato Stefano Donnarumma:

Rischi di prestazione del servizio di fornitura di acqua a Roma se non giunge a breve una posizione del governo e della Region. Siamo pronti a gestire la crisi”. Tuttavia questa porterebbe inevitabilmente a un mancato soddisfacimento temporaneo dei bisogni degli utenti, con rotazioni che sicuramente creeranno disagi.