Segnala a Zazoom - Blog Directory

Sicilia: tra eredi, indagati e acchiappavoti. Ecco i consiglieri più discussi

Elezioni regionali in Sicilia: exploit di Genovese (17 mila preferenze) che incassa i voti del papà. Il Pd in difficoltà si consola con il boom di Sammartino. Breve presentazione degli eletti più ‘discussi’.

Luigi Genovese – Forza Italia

«L’impresentabile» non era lui, ma suo padre. Adesso che Luigi Genovese, a soli 21 anni, con oltre 17 mila preferenze è ai vertici tra i deputati con più voti nella Regione, tutti pensano alla rete di famiglia guidata dal gran capo, il papà condannato a 11 anni di carcere per i cosiddetti «corsi d’oro» della formazione. Il deputato pentastellato Manlio Di Stefano ha avuto molto da ridire sulla sua elezione, mentre Musumeci è convinto che possa ‘continuare la tradizione di famiglia’

Giovanni Cafeo  – PD

Dimenticati gli avvisi di garanzia per una turbativa d’asta nella gestione degli asilo nido e nelle assunzioni del personale. Ce l’ha fatta l’ex segretario del Pd di Siracusa, Giovanni Cafeo, ex capo di gabinetto del sindaco Giancarlo Garozzo. Eletto contro uno degli assessori uscenti di Crocetta, Bruno Marziano, ex segretario provinciale della Cgil, tessera Pd, deluso dal suo partito perché a spingere per Cafeo sarebbero stati gli interventi del presidente Pd Orfini arrivato a Siracusa col segretario regionale Raciti «a gamba tesa».

Giuseppe Gennuso  – Autonomisti e popolari

Riuscì a strappare con un ricorso il seggio all’Assemblea regionale a Pippo Gianni, Udc. E torna trionfante a Palazzo dei Normanni Giuseppe Gennuso (Autonomisti e popolari), nonostante l’imputazione legata alla gestione della sua sala Bingo a Rosolini, Siracusa. Rientra con 11 mila voti, il più votato nella sua provincia. Grazie ai suoi elettori indifferenti davanti alle intercettazioni della Dia e all’inchiesta per concorso in falso, distruzione e occultamento di documenti pubblici all’interno dell’inchiesta su mafia e bingo.

Luca Sammartino – PD 

Si è confermato il più votato della Sicilia orientale con oltre 32mila preferenze. È l’exploit di Luca Sammartino, giovane odontoiatra, conosciutissimo in provincia di Catania, e figlio della direttrice sanitaria della clinica Humanitas, eccellenza della medicina regionale. Una carriera iniziata nel centrodestra ma finita nel centrosinistra. Sammartino era nel 2012 con l’Udc, poi ha scelto di approdare nel Pd di Matteo Renzi, complice il sottosegretario Davide Faraone. Ma il sogno, confidano in città, resta quello di diventare primo cittadino di Catania.

Giuseppe Compagnone – ALA 

È il nome sul quale Raffaele Lombardo ha puntato le sue fiches per il rinnovo del parlamentino siciliano. Giuseppe Compagnone detto «Pippo», ex sindaco di Grammichele, entrerà nel parlamentino siciliano in quota Popolari e Autonomisti. Dal 2013 siede a Palazzo Madama. Dove dalla sua elezioni ad oggi ha cambiato quattro volte casacca: Pdl, Misto, Gal e infine Ala di Denis Verdini. Gli ultimi dati lo danno eletto con 5.200 preferenze. Adesso però si troverà nella singolare scelta: o finire la legislatura al Senato o entrare a palazzo dei Normanni.

Tony Rizzotto – Noi con Salvini

Di fatto sarà il primo leghista a varcare un consiglio regionale al Sud. Ma in realtà è una vecchia gloria dell’Mpa di Raffaele Lombardo. Si chiama Antonino Rizzotto, detto Tony, ed è stato eletto fra le fila di «Noi con Salvini» in provincia di Palermo. Nel 2006 candidato con gli autonomisti di Lombardo riuscì a raggranellare 8.149 preferenze. Ora è attorno alle 4 mila preferenze. «Dimostra che Matteo (Salvini ndr) — dice il portavoce Alessandro Pagano — ha fatto tanto in questa campagna elettorale».