Segnala a Zazoom - Blog Directory

Sinistre fantastiche e dove trovarle

Si riaccende il dibattito a sinistra tra nuove scissioni e vecchie rifondazioni.

Ritorna preminente nel dibattito pubblico italiano il tema della sinistra. Sì perché è la sinistra il vero tema degli ultimi giorni, mentre per i temi della sinistra dovremo aspettare ancora un po’, almeno fino a quando non si capirà con chiarezza chi farà cosa.

Le ultime vicende infatti, non fanno altro che gettare scompiglio tra il popolo della sinistra, o quel che rimane di esso, in balìa delle varie correnti politiche, dei partiti o dei vari leader che un giorno sì e l’altro pure minacciano improbabili scissioni oppure vogliono rifondare la sinistra o il centro-sinistra. Ci sono dunque tutti gli ingredienti per un film fantastico, eppure manca il soggetto principale: quel popolo impoverito dalla crisi ed escluso dalla globalizzazione che la sinistra ha smesso di rappresentare.

È proprio in virtù di questa confusione che proviamo a definire la carta geografica per orientarci in questo variegato mondo per rendere più chiare le idee di chi legge.

Partiamo dunque dalla neonata Sinistra Italiana, che ha eletto segretario Nicola Fratoianni, rampollo di Nichi Vendola già dai tempi della disciolta SEL, e che prova a mettere insieme pezzi di partito, movimento e sindacato nel tentativo di costruire un campo plurale della sinistra assieme ai fuoriusciti del Partito Democratico. Forse anche troppo plurale dal momento che la sua nascita stava per trasformarsi in un aborto: oltre metà del gruppo parlamentare guidato dal portavoce nazionale Arturo Scotto ha disertato il congresso fondativo. Il motivo? Il rapporto travagliato con il Partito Democratico: alleanza si, no, forse…

Quasi due anni fa nasceva Possibile, il partito-movimento guidato da Pippo Civati, l’ater ego di Renzi, ma di sinistra, uscito tuttavia sconfitto dalle primarie del Partito Democratico. Il progetto ha raccolto intorno a sé pezzi di movimento, associazioni e parte dei fuoriusciti del PD che non hanno condiviso la svolta liberale imposta da Matteo Renzi e già in aperta polemica con questi a causa della gestione personalistica e privatistica del partito.

Il 2016 è anche l’anno del vintage e della (ri)nascita del Partito Comunista Italiano costituitosi dopo lo scioglimento del PdCI per anni guidato dal tandem Cossutta-Diliberto che prova a ripercorrere le tracce del glorioso PCI; un tentativo nobile che però deve fare i conti con tempi più moderni.

Recentissima è anche la nascita di DemA – Democrazia Autonomia, il movimento guidato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris che mettendo insieme elementi populisti e di sinistra aspira a diventare la Podemos italiana per affrontare in campo aperto limiti e ambiguità del Movimento 5 Stelle. Punti di riferimento teorici del movimento sono il filosofo argentino Ernesto Laclau, il politologo spagnolo Joan Subirats e l’economista greco Yanis Varoufakis. Quella di Napoli rappresenta un’esperienza amministrativa unica in Italia, affine a quella di Barcelona en Comù guidata da Ada Colau, sindaca della città catalana cresciuta politicamente nei movimenti per la casa.

Da aggiungere infine al puzzle c’è la storica Rifondazione Comunista. Nata nel 1991 contro la liquidazione del PCI il suo obiettivo, fin dalla fondazione, è stato quello di “rifondare” il comunismo del XXI sec. su nuove basi mettendo insieme comunismo, socialismo, ambientalismo e femminismo. Un tentativo nobile caratterizzato tuttavia da una storia fatta di alti e bassi, dai travagliati rapporti con i governi di centro-sinistra fino ad una serie infinita di scissioni che ne hanno condizionato forza e consensi. Ora si avvicina al suo X congresso che vede contrapposti il segretario uscente Paolo Ferrero, alla guida del partito dal 2008, e l’europarlamentare Eleonora Forenza.

Infine, lontani dalla galassia della sinistra radicale e più interessati a riaprire la partita dentro al PD ci sono: Campo Progressista guidato dall’ex-sindaco di Milano Giuliano Pisapia con la benedizione della presidentessa della Camera Laura Boldrini; ConSenso guidato dall’evergreen Massimo D’Alema; Campo Aperto guidato da Gianni Cuperlo e sostenuto da ciò che resta della sinistra dem e infine i Democratici Socialistiguidati dal trio RossiEmilianoSperanza che minacciano un giorno sì e l’altro pure la scissione dal PD in aperto contrasto con l’establishment renziano che ha occupato tutti i posti di comando nel partito.

Le strade possibili da intraprendere per questo variegato mondo della sinistra sono in realtà solamente due e sono inconciliabili tra loro:

  • da un lato la costruzione di un polo della sinistra d’alternativa, di vocazione anti-liberista, che guardi ai movimenti anti-austerità attivi nel resto d’Europa e che metta al centro del dibattito pubblico i temi del lavoro, della Costituzione, della partecipazione, della democrazia, dei diritti civili e sociali;

  • dall’altro il tentativo, già provato e fallito, di spostare a sinistra l’asse di un partito – il PD appunto – che ha sposato in pieno l’ideologia neoliberista per  costituire quella che potremmo definire una ”moderna” Democrazia Cristiana.

Come andrà a finire questa fantastica storia? Bella domanda. Lo scopriremo (forse) nella prossima puntata.