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D’Alema contesta Renzi: “Basta con questi bonus”

Massimo D’Alema è sempre Massimo D’Alema. Che sia in guerra o in pace con Matteo Renzi non fa differenza. Si parla sempre di un politico di razza che ha avuto dalla sua una dote rara: esprimere con chiarezza e semplicità, senza scadere in banali slogan, i concetti e le intenzioni del suo partito di riferimento.

Lo stesso accade oggi con Mdp nel momento in cui, ospite alla trasmissione Otto e Mezzo, chiarisce punto per punto tutti i dubbi relativi alle intenzioni dei suoi e ai programmi da realizzare in alternativa a Renzi.

Si parte spediti e diretti proprio dal possibile candidato premier, Pietro Grasso :

“C’è stato un appello di Mdp a Pietro Grasso e deciderà lui. Penso che sarebbe un grande valore aggiunto, è una grande personalità, gode di rispetto, è autorevole e sa comandare”.

D’Alema continua poi con previsioni sui possibili consensi da raccogliere in un elettorato che non si riconosce nel PD. Gli alleati in questo disegno alternativo potrebbero essere “Sinistra Italiana“, “Possibile” e “Campo Progressista” di Giuliano Pisapia.

La svolta dell’intervento in occasione del capitolo tasse. Qui D’Alema non fa sconti a nessuno, con un realismo ormai raro:

Chi ha un reddito medio-alto deve pagare l’Imu sulla prima casa. Una famiglia dove entrano 3.500-4000 euro è in grado di pagarla perchè ha un reddito medio alto, chi invece ha un reddito basso non deve pagarla. Io non sprecherei fondi in bonus di ogni genere e non direi ‘meno tasse per tutti’ in un paese in cui il 20% detiene il 70% e non paga per il 70 per cento perché in parte evade, in parte elude e perché la tassazione è tale per non fargliele pagare. Per esempio non c’è l’Imu sulle case di lusso. C’è qualcosa che non funziona. Ci sono 4,8milioni di poveri in Italia, la priorità è detassare il cibo per i cani?“.