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Umberto Eco: “Chi voterà NO è un imbecille”. Ma è solo una bufala

Il buon Ermes Maiolica colpisce ancora. Il re delle bufale questa volta punta sul referendum costituzionale con un post intitolato  “Umberto Eco: “Chi voterà NO è un imbecille e i grillini sono una legione d’imbecilli” pubblicata il 29 ottobre su uno dei suoi blog parodistici, Tg24.live:

Ho riflettuto, e ho deciso che ci sono almeno 6 motivi per cui voterò sì al referendum. Ho provato a elencarli.

1. Perché non ne posso più di un Paese che sa dire solo no. Siamo un popolo conservatore fino allo spasimo, che a parole chiede riforme ma che al dunque trova sempre modo di affossarle, perché in fondo è complice dello status quo. Dire no è sempre più facile, spesso anche più fico; abbiamo paura di sembrare ingenui o peggio entusiasti. Meglio tenerci il nostro cinismo e il nostro scetticismo, contro tutto e tutti. Così imparano, tiè.

2. Perché chi vota no, nella maggioranza dei casi, non sta votando contro una riforma costituzionale, ma contro Renzi. Privando così il Paese di un tentativo di riforma, pur di danneggiare politicamente il Governo. E ricordando così quel tale che se lo taglia per fare dispetto alla moglie.

3. Perché questa riforma non è (ovviamente) perfetta, ma è comunque qualcosa. Oltre alla trasformazione del Senato introduce anche nuovi meccanismi volti a snellire i lavori parlamentari. Si poteva fare meglio? Sicuramente. Ma da qualche parte si deve pur cominciare. Il meglio è nemico del bene, e l’alternativa è tenerci un sistema che già sappiamo non funzionare. I contrari, in caso di vittoria dei no, promettono riforme alternative, che sappiamo benissimo non si faranno mai.

4. Perché chi critica i compromessi che la riforma ha dovuto accogliere, dimentica che questi sono dovuti all’inevitabile e faticosa ricerca di un consenso parlamentare che andasse oltre la maggioranza. Com’era giusto che fosse, trattandosi di riforma costituzionale. La politica – si dovrebbe ricordare – è l’arte del possibile, e il compromesso ne fa parte integrante. Il paradosso è che coloro che hanno obbligato al compromesso adesso sono contro la riforma. Troppi compromessi, dicono.

5. Perché si fa intenzionalmente melina, confondendo la riforma costituzionale con la legge elettorale. Quest’ultima è stata già approvata ed è legge dello Stato, e non è oggetto di Referendum. Non è perfetta (a me non piacciono per esempio i capolista bloccati) ma è comunque mille volte meglio del Porcellum. È vero che rientra in un più ampio ragionamento sul l’equilibrio dei poteri, ma il rimetterla in discussione – e rendere le due cose indissolubili – mi sembra il classico modo per affossare tutto.

6. Grullini e Salvini voteranno NO perché sono una legione d’imbecilli.

7. Ermes Maiolica ha le corna lunghe

Ovviamente lo scrittore non ha mai detto nulla del genere per due motivi in primis:

  1. È morto il 19 febbraio 2016;
  2. La riforma costituzionale è stata approvata dal Parlamento italiano il il 12 aprile 2016 e non era stato ancora indetto il Referendum.