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Arrestata la direttrice di Amnesty International in Turchia. La ong attacca Erdogan

Intanto la stessa ong risponde via internet, sul sito di riferimento:

Per più di 24 ore, non è stato permesso loro di mettersi in contatto con i propri familiari o con i propri avvocati di fiducia e nessuno sa dove siano finiti. Idil e i suoi collaboratori non stavano facendo niente di sbagliato.  Alcuni sono ora interrogati con il sospetto di “appartenenza ad un’organizzazione terrorizzata armata”: un’accusa ridicola e senza fondamento. Questo tipo di attacco contro i difensori dei diritti umani sta diventando sempre più frequente. Il governo di Erdogan sta abusando del suo potere, rendendo deliberatamente il paese un luogo pericoloso per le persone che parlano di diritti umani.

Mentre  Salil Shetty, segretario generale di Amnesty,  si esprime così in  un comunicato:

Siamo profondamente infastiditi e furiosi che alcuni fra i più noti difensori dei diritti dell’Uomo in Turchia, fra i quali la direttrice di Amnesty International nel Paese, abbiano potuto essere arrestati. Devono essere liberati immediatamente e senza condizioni.

Le accuse nei loro confronti restano ignote e non hanno ancora potuto incontrare i loro legali. I due stranieri sarebbero di nazionalità tedesca e svedese. Gli arresti sono avvenuti meno di un mese dopo il fermo del presidente di Amnesty in Turchia, Taner Kilic, che si trova ancora agli arresti, sulla base  legate al fallito colpo di stato dello scorso 15 luglio, secondo Amnesty.  Le autorità lo accusano di legami con la presunta rete golpista diFethullah Gulen.