Segnala a Zazoom - Blog Directory

Renzi, Berlusconi e Verdini. C’è un inciucio sulla Consob

Da un lato, l’asse Renzi-Berlusconi-Verdini con gli accordi pronti, dall’altro il governo Gentiloni che non sembra rinunciare ai suoi poteri di nomina.

Sono due i posti vacanti da colmar, anche se i tempi non stringono, ma gli interessi corrono. Pare infatti che si stiano smuovendo già da ora le acque per ricoprire ben due ruoli (di presidente e commissario) in Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa).

Sì, perché a dicembre scade il mandato settennale di Giuseppe Vegas come presidente, nominato nel 2010 dal governo Berlusconi; ed, ancora, a novembre 2016 si è dimesso il commissario Paolo Troiano, da allora mai sostituito.

Nulla di strano, insomma. Se solo non si tenesse conto del fatto che, ai tempi berlusconiani, Vegas fece un bel volo pindarico dall’esecutivo (allora era viceministro) per arrivare a guidare un’autorità che con l’esecutivo nulla dovrebbe aver a che fare. E poi, si tenga conto del fatto che non ci sarebbe “fretta”: in Consob non ci sono termini da rispettare né scadenze vincolanti. Quindi, perché correre? Dopotutto i precedenti di nomine, come dire, ritardate ci sono.

L’urgenza, dunque, non ci sarebbe. Anzi, ci sarebbe l’opportunità di lasciare il delicato compito al governo che verrà, quello decretato dalle prossime urne elettorali. Invece, è adesso che si decidono importanti alleanze, proprio in vista della prossima legislatura. Il Pd di Renzi parrebbe avere un accordo equo con Forza Italia e Berlusconi: Un accordo che tenga dentro anche l’amico Denis Verdini, anche in virtù dell’impegno dimostrato per l’approvazione del Rosatellum.

Ma, se da un lato c’è l’asse Renzi-Berlusconi-Verdini, che sembra avere le idee chiare e gli accordi pronti, dall’altro lato c’è il governo Gentiloni che non rinuncia ai suoi poteri di nomina e che continua, per quanto possibile, a contrastare questi meccanismi di non-tanto-tacite alleanze in vista di un governo futuro.