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Roma- Il Senato salva i vitalizi, M5S e PD su tutte le furie

Roma- Il Senato annulla la Delibera per taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari. M5s e PD  su tutte le furie.

La Commissione Contenziosa del Senato ha annullato la delibera con la quale veniva sancito il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari.  A renderlo noto, l’ex Deputato Maurizio Paniz che all’ANSA dichiara:

” È stato ripristinato lo Stato di diritto”

Immediata la reazione dei leader dei maggiori partiti . Luigi Di Maio si dice senza parole:

“La commissione contenziosa del Senato ha annullato la delibera sull’abolizione dei vitalizi. Ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa ai vitalizi nonostante un’emergenza di questa portata? Senza parole. –dichiara Di Maioattraverso la sua pagina Facebook  Chi pensa di gioire allora non ha capito nulla. Se ci sono interessi da tutelare sono solo quelli dei cittadini italiani che hanno sofferto per mesi gli effetti di questa pandemia. Abbiamo già abolito i vitalizi e non abbiamo alcuna intenzione di ripristinarli”

Anche il Nazareno si dice sconcertato.

È una scelta insostenibile –dichiara il segretario dem, Nicola Zingaretti dal suo profilo twitter– la cassa integrazione è in ritardo e si rimettono i vitalizi, questa non è la nostra italia.

Maurizio Painz, si dice soddisfatto del risultato.

La delibera – spiega- è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale e del diritto dell’Unione europea, in base alla quale di fronte a una situazione consolidata gli interventi di riduzione degli importi devono rispondere a cinque requisiti, nessuno dei quali era stato rispettato dalla delibera. In primo luogo non deve essere retroattivo, mentre questo taglio lo era; in secondo luogo non deve avere effetti perenni, come invece li aveva la delibera; in terzo luogo non deve riguardare una sola categoria ma deve essere ‘erga omnes”, mentre qui si colpivano solo gli ex parlamentari; in quarto luogo deve essere ragionevole, mentre questo taglio raggiungeva l’8% degli importi; infine deve indicare dove vanno a finire i risparmi che non possono finire nel grande calderone del risparmio, e anche su questo punto la delibera era carente”.