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Anche Franceschini per il Fronte Repubblicano di Calenda

Alle elezioni europee bisogna andare con una lista che abbia “un nome nuovo“, che accolga anche chi non vuole entrare nel Pd” e rappresenti “il campo largo europeista e di opposizione a questo governo”, mantenendo anche il Pd nel simbolo.

Lo propone, in un’intervista a Repubblica, l’ex ministro Dario Franceschini, appoggiando difatti le tesi sostenute già da mesi da Carlo Calenda che con il suo Fronte Repubblicano aveva riscosso ampie polemiche.

“e’ un dovere morale costruire qualcosa di più grande perché le Europee saranno uno scontro tra europeismo e antieuropeismo e noi dobbiamo tenere dentro tutte le forze europeiste”.

Ma Franceschini ci tiene a precisare che il PD non deve sciogliersi, ma ritrovare una ragion d’essere ed una collocazione in opposizione alla fronde antieuropeista che attraversa i paesi del vecchio continente

“Non parlo di scioglimento o superamento del Pd, ma il congresso dovrebbe avere al centro questo dibattito. Lo immagino come un congresso rifondativo, che rimescola tutto: alleanze, valori, parole d’ordine, regole”, dice Franceschini.”

Sebbene le elezioni europee siano un momento poco sentito della cittadinanza, Franceschini ci tiene a sottolineare come queste siano più che mai incisive per il destino della politica nazionale poiché…

“Il pericolo che abbiamo di fronte è così grande da non permettere divisioni. Salvini dimostra ogni giorno tutta la sua pericolosità. E’ molto peggio di Berlusconi. Ha venature di razzismo, incarna rigurgiti di fascismo”,

Dunque…

“sarebbe bene aprire a nomi come quelli di Bonino, lo stesso Calenda, Pisapia, Bentivogli, Camusso”. Per il PD “voglio le primarie e voglio il congresso. Non farlo sarebbe autolesionista, un suicidio collettivo. Detto questo, tutti noi che abbiamo avuto responsabilità di partito e di governo nella scorsa legislatura e’ bene che in questo passaggio stiamo un passo indietro”,

Dopodichè Franceschini fa un appello ai probabili sfidanti Minniti e Martina:

“Sarebbe logico e naturale che anche loro sostenessero il governatore del Lazio” “Milioni di elettori che ci hanno abbandonato il 4 marzo hanno chiesto al Pd di voltare pagina. Vogliono un segnale di discontinuità. Zingaretti e’ il più adatto a interpretare questo bisogno. Ha sempre allargato il campo delle alleanze”,

A tali dichiarazioni sopraggiunge la soddisfazione di Calenda espressa in un Tweet

Ottimo che il PD stia andando verso il progetto di Fronte. Veltroni, Franceschini e oggi mi pare anche Sala. C’è sempre il nodo irrisolto di coordinare l’opposizione (governo ombra o altro fino alle europee). E non è cosa di poco conto”