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Assistenza sessuale ai disabili: la proposta dei consiglieri 5Stelle

Assistenza sessuale per i disabili: la proposta di legge presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, per la Regione Lombardia.

In realtà non si tratta di mera assistenza sessuale, ma di una vera e propria “assistenza all’emotività, all’affettività, alla corporeità e alla sessualità”. Come si legge nel testo di legge, intitolato “Sperimentazione regionale per l’assistenza emotiva, affettiva e sessuale per persone disabili o con patologie invalidanti”

Alla base della proposta consiliare vi è infatti l’intento di garantire alle persone disabili attività sessuale, in nome del “rispetto” e della “educazione“. Al tal fine l’idea di affiancare ai disabili nel percorso sessuale dei veri e propri assistenti sessuali. Nella proposta di legge n.357 è delineata infatti la figura dell’operatore del benessere sessuale:

“un operatore professionale con orientamento bisessuale, eterosessuale o omosessuale che deve avere delle caratteristiche psicofisiche e sessuali sane”. 

Tra i requisiti richiesti per esercitare la professione: l’idoneità psicofisica e titoli qualificanti in professioni sanitarie e sociologico-assistenziali. Inoltre si chiede una situazione socio economica che consenta loro una vita civile anche senza i compensi derivanti da questa attività. Fondamentale la garanzia di “riservatezza sulla attività come segreto professionale” nei confronti di terzi, cui saranno tenuti sia gli operatori sia i partner, informati preventivamente.

Il compito dell’operatore sarà aiutare le persone con disabilità fisico-motoria e/o psichico/cognitiva a vivere un’esperienza erotica, sensuale e/o sessuale”. Per questo è richiesta una formazione teorica e psicocorporea sui temi della sessualità“. Dunque sarà necessario partecipare a corsi specializzati, gestiti da onlus, i cui costi saranno a carico dei partecipanti. Prevista anche una sperimentazione triennale, per cui verrebbero stanziati 100mila euro all’anno. Gli Oeas (operatori all’emotività, affettività e sessualità per persone con disabilità o patologie invalidanti) saranno poi iscritti in un apposito albo, costituito presso l’assessorato competente della Regione.

Quello della “disabili e sessualità” non è un tema del tutto nuovo in Italia. In Toscana già nel febbraio 2015 è stata approvata la proposta del consigliere regionale PD Enzo Brogi, per garantire assistenza sessuale ai disabili. Prevedendo a tal fine l’attivazione di percorsi di formazione delle figure dei “lovegiver”. Inoltre ad aprile 2014 è stato presentato in Senato dal senatore del Pd Sergio Lo Giudice un disegno di legge per istituire e tutelare la figure dell’assistente sessuale per diversamente abili.