Segnala a Zazoom - Blog Directory

Banca Etruria. La difesa del PD: Boschi tecnicamente non ha mentito

Volendo rappresentare metaforicamente la situazione in cui si trova adesso il Ministro Boschi, viene in mente un elefante in una cristalliera, qualsiasi cosa faccia, farà danni… mantenere la posizione è l’unica scelta possibile.

Maria Elena Boschi lo sa e lo sa anche il PD, per questo il Ministro difende strenuamente le parole che proferì in Parlamento quel 18 dicembre 2015. Parole che invece le opposizioni utilizzano per sostenere la tesi di una sua menzogna.

“Contrariamente a quanto detto al parlamento il 18 dicembre 2015, Maria Elena Boschi ha mentito al parlamento condizionando il voto sulla sua sfiducia”, tuona Carlo Sibilia del M5S, a cui fa eco Roberto Speranza di Mdp: “Quando un membro del governo mente al Parlamento non c’è altra strada che le dimissioni”.

Parole a cui il PD ha già ribattuto attraverso due suoi cavalli di razza: Matteo Orfini e Francesco Bonifazi (il cassiere del Partito) i quali, nei fatti, tendono a sostenere che tecnicamente non vi sia stata alcuna menzogna:

“Di Battista, Calderoli e Speranza (bel terzetto) chiedono dimissioni Boschi per aver mentito in Parlamento. Sentiamo l’intervento incriminato. Vediamo se qualcuno ha voglia di fare il fact checking e scoprire se la bugia è della Boschi o del terzetto”. Così Orfini mentre Bonifazi gli fa eco: “Sarei grato a Sibilla e Speranza se dicessero pubblicamente in quale punto dello stenografico del discorso della Boschi ha mentito al Parlamento”

Sulla questione non poteva non intervenire la stessa Maria Elena Boschi, che attraverso la sua pagina facebook fa sapere:

“Anche oggi ricevo attacchi dalle opposizioni sulla vicenda Banca Etruria. Confermo per filo e per segno tutto ciò che ho detto in Parlamento due anni fa. Tutto. Chi mi chiede le dimissioni perché avrei mentito in Parlamento deve dirmi in quale punto del resoconto stenografico avrei mentito. E i giornalisti hanno il dovere di indicare il passaggio in cui avrei mentito al Parlamento.
Ho incontrato più volte il presidente della Consob in varie sedi come ho incontrato altri rappresentanti istituzionali: mai e poi mai ho fatto pressioni. Mai.
Non è giusto subire aggressioni sul nulla, ma non mi fanno certo paura. E voglio che tutti sappiano la verità. Dopo due anni di strumentalizzazione adesso basta. Ho chiesto a Lilli Gruber di ospitarmi stasera a Otto e Mezzo insieme a Marco Travaglio”.