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Banca Etruria: è scontro tra Renzi e De Bortoli. E il M5s chiede commissione di inchiesta

Sul caso Banca Etruria scoppia uno scontro a mezzo stampa tra l’ex premier Matteo Renzi e l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Mentre i 5 stelle dopo le rivelazioni del ministro Delrio su un suo interessamento per la Banca toscana chiedono di far partire subito la commissione di inchiesta.

Il primo ad aprire la polemica è stato il segretario del Pd, che in un intervista al Foglio ha attaccato De Bortoli, (in un libro ha raccontato dell’interessamento dell’allora ministra Maria Elena Boschi per la banca in cui lavorava il padre): “Ha un’ossessione personale per me. Forse – sottolinea il leader Dem – perché non mi conosce. Forse perché dà a me la colpa perché non ha avuto i voti per entrare nel Cda della Rai e lo capisco. Ma può succedere, non mi pare la fine del mondo. Detto questo, che Unicredit studiasse il dossier Etruria è il segreto di Pulcinella. Praticamente tutte le banche d’Italia hanno visto il dossier Etruria in quella fase”.

L’editorialista del Corsera ha replicato subito sul sito del giornale: “Il segretario del Pd sostiene che io avrei nei suoi confronti un’ossessione personale. Segnalo all’ex premier che avendo detto due volte no alla proposta di fare il presidente, non era tra le mie ambizioni essere eletto nel cda della Rai. Visto quello che sta accadendo, ringrazio di cuore per non avermi votato”.

Intanto si è fatto avanti il ministro Graziano Delrio per ‘confessare’ di aver fatto lui la telefonata alla banca popolare dell’Emilia per conoscere le intenzioni su Banca Etruria. “Non ho nulla da nascondere – ha spiegato -. Mi sono occupato di Banca Etruria come mi sono occupato di Ilva, di Alitalia e tante altre crisi che rischiavano di avere impatti occupazionali, industriali o, come nel caso di Etruria, per i risparmiatori – dice -. Sono certamente uno di quelli che aveva sul tavolo tutte le crisi aziendali. Il mio ruolo all’epoca, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, era quello di accompagnare i ministri competenti nella gestione di queste crisi”.

Tanto è bastato ai 5 stelle per chiedere al più presto di far partire la commissione di inchiesta parlamentare: “Il conflitto d’interessi del governo è sempre più chiaro. Oggi scopriamo che dopo Maria Elena Boschi anche Graziano Delrio si era interessato per salvare Banca Etruria. Un intero governo in movimento per la banca della famiglia Boschi. Basta mezze verità – hanno detto – i capigruppo 5stelle Roberto Fico e Carlo Martelli -, serve subito approvare la commissione d’inchiesta sulle banche. Solo così sarà possibile ascoltare tutti i soggetti protagonisti delle rivelazioni di questi giorni, fra cui anche Graziano Delrio”.

Sulla stessa linea Articolo 1- Mdp: “Le ammissioni di Delrio sul caso Banca Etruria sorprendono più per la tempistica che per il merito: arrivano con il contagocce quando il caso è ormai esploso e il Governo non può più tacere. Perché non sono arrivate prima? Perché tanta opacità? – chiede Arturo Scotto – Parliamo di commissione d’inchiesta da ormai due anni e a questo punto non è più rinviabile. Si faccia chiarezza e si dica tutta la verità”.

(askanews)