Segnala a Zazoom - Blog Directory

Bankitalia, Di Maio punta il dito contro Renzi e Boschi, che replica: ‘Parla di cose che non capisce. Basta bugie’

ROMA – Venerdì si terrà la riunione del Consiglio dei ministri con cui si deciderà il nome del futuro Governatore di Banca d’Italia. Alla riunione sarà presente il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.

Arturo Scotto, uno dei membri fondatori di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista, ha chiesto al Premier Paolo Gentiloni che Maria Elena Boschi, che in Cdm svolge funzioni di segretario, non partecipi alla riunione sull’Istituto Bancario perché “su di lei grava un pesante conflitto di interessi” visto che il padre Pier Luigi è stato vicepresidente di Banca Etruria. Ma da Palazzo Chigi fanno sapere che non c’è nessuna ragione perché Boschi non partecipi.

I renziani hanno definito l’interrogazione di Arturo Scotto “una cattiveria gratuita”  che smaschera la finta apertura di Speranza al dialogo sulle alleanze.

Il candidato Premier del M5s, Luigi Di Maio, è stato molto duro con Renzi e Boschi, accusandoli di essere “gli aguzzini dei correntisti italiani“, aggiungendo che i due toscani “fanno lo show contro Visco per far vedere che tutelano i risparmiatori, ma li hanno massacrati”. 

Non si è fatta attendere, nella serata di ieri, la replica di Maria Elena Boschi che ha affermato che “Di Maio parla di cose che non conosce o non capisce”. Poi ha aggiunto:

“Io non avevo e non ho nessuna banca, mio padre è stato mandato a casa come tutti, noi abbiamo salvato i correntisti. Ora basta bugie: sono pronta a un dibattito televisivo con l’onorevole Di Maio sulla questione bancaria”. 

Giovedì Gentiloni dovrebbe salire al Quirinale per illustrare a Sergio Mattarella il suo orientamento. Venerdì in Cdm sarà formulato il nome del futuro Governatore che dovrà ricevere il parere di Bankitalia. Poi la firma del Presidente.

Intanto Gentiloni ha chiesto ai suoi il massimo riserbo, ma la mozione dem contro Bankitalia e il Governatore Visco hanno avuto l’effetto di rendere più complicata la decisione del Premier.