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Cannabis: Il testo arriva alla Camera. Ecco cosa prevede

Per la prima volta nella storia del parlamentarismo Italiano la camera è riunita a discutere la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis che ormai da tempo è terreno di ampio dibattito su tutta la penisola. La proposta, portata avanti da molti parlamentari del Pd, del M5S e da alcuni esponenti di Forza Italia, Gal, Scelta Civica e Socialisti, accompagnati da vari del Gruppo misto trova già i primi ostacoli con ben 1.700 emendamenti presentati dalle opposizioni.

Tra le prime voci dissidenti spicca quella di Maurizio Lupi, ex Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, ora capogruppo alla camera di Area Popolare, ha invitato il senatore Benedetto Della Vedova del Gruppo misto, promotore della proposta, a dedicarsi di più alla politica estera “svolgendo al meglio il delicato incarico di sottosegretario alla Farnesina. Lasci alla libera determinazione del Parlamento la discussione su un provvedimento inutile e dannoso per la vita dei giovani”.  La replica è arrivata dal Ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin, che ha dichiarato: “Noi diciamo no e questa deve essere l’occasione per mettere al centro dell’agenda italiana la lotta alle dipendenze: alcol, droga, gioco. Non possiamo parlare dei giovani e poi abbandonarli, alcol e droga sono una piaga in questo momento”.

La la proposta di legge N. 3235 in esame alla camera verte su 5 punti fondamentali

1. COLTIVAZIONE – sarà possibile coltivare cannabis per uso personale. Si potrà piantare fino a un massimo di cinque piante di sesso femminile e tenersi quanto ottenuto. Non è prevista autorizzazione; l’unico obbligo è comunicare tale micro-coltivazione all’ufficio regionale dei Monopoli. È anche possibile coltivare in modo associato, senza fini di lucro. Il modello è ispirato ai cannabis social club spagnoli. Il modello disegnato dalla legge prevede delle associazioni  con non più di 50 membri, maggiorenni, che potranno coltivare fino a 5 piante ad associato. Anche qui serve comunicazione all’ufficio regionale dei Monopoli.

2. DETENZIONE, CONSUMO, CESSIONE  – La legge in esame consente ai maggiorenni la detenzione fino a 5 grammi all’esterno, che possono arrivare a 15 grammi in casa. Sarà lecito il possesso di quelle quantità per uso ricreativo, senza dover richiedere alcuna autorizzazione o comunicazione. Resta proibito e punito lo spaccio. Resta proibito anche il consumo in luoghi pubblici, aperti al pubblico e in ambienti di lavoro, pubblici e privati. Inoltre si depenalizza la cessione gratuita a una persona maggiorenne e tra minorenni di una modica quantità di cannabis, entro il limite massimo previsto per la detenzione personale consentita.

3. VENDITA  – E’ consentita la commercializzazione della cannabis all’interno di un regime di monopolio statale per la coltivazione delle piante, preparazione e vendita al dettaglio. l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli potrà autorizzare soggetti privati a coltivare cannabis e venderla in locali dedicati, prevedendo un sistema di tracciabilità del processo produttivo, il divieto di importazione/esportazione e altre regole. La coltivazione personale e associata è esclusa dal monopolio.

4. UTILIZZO A SCOPI TERAPEUTICI – Si introducono norme per semplificare la produzione di cannabis per medicine e scopi terapeutici così come le modalità di consegna e approvvigionamento. «Oggi la possibilità di accedere alla cosiddetta cannabis terapeutica è di fatto pregiudicata da vincoli amministrativo-burocratici, per superare i quali è utile un intervento legislativo di semplificazione delle procedure» , si legge nel testo della legge.

5. I PROVENTI  – Il 5% dei proventi derivanti per lo Stato dalla legalizzazione del mercato della cannabis saranno destinati al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, per informazione, prevenzione, riduzione del danno, riabilitazione. Il resto va nelle casse dello Stato. Le risorse finanziarie ricavate dalle sanzioni amministrative che colpiranno chi viola i limiti previsti dalla legge saranno impiegate in interventi formativi, educativi e curativi.