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Tale Cholo tale Cholito. Giovanni sulle orme di Diego.

Tra gli assoluti protagonisti della quattordicesima giornata di Serie A che si conclude stasera c’è senz’altro il figlio di una vecchia conoscenza del calcio italiano….. ecco, un classico inizio per celebrare l’impresa di un ragazzo che prova a ripercorrere le orme del padre: classica storia del “ecco, il figlio di….”. Vogliamo, invece, aprire l’articolo con una parola che sembra uno scioglilingua: Xoloitzucuintli. Espressione azteca per indicare un incrocio di razze: da lì deriva Cholo, soprannome con cui viene identificato l’ormai classico Simeone. Da lì parte il viaggio del giovane Giovanni, a cui, ovviamente, spetta il nomiglolo di piccolo Cholo, o meglio Cholito. D’altronde lo stesso diretto interessato ha dichiarato quanto segue: “Mio padre mi ha chiamato in settimana, mi ha detto che avrei segnato e fatto valere il nostro sangue”. Grazie al padre prova a migliorare in tutti gli aspetti del gioco. Il suo modello è Diego Costa, da lui e  grazie ai video che suo padre gli spedisce da Madrid “sto imparando a migliorare il mio gioco spalle alla porta”, aggiungendo a quella “sangre” che è una dote tipica dei cholisti puri qialcos’altro: “devo sempre lottare come un Simeone e correre fino alla fine della partita”. Insomma, quella “garra”, tratto distintivo di suo padre e dei vincenti in generale: una sorta di ingrediente aggiuntivo che permette il passaggio da giovane promessa a giocatore affermato, da buona squadra a squadra vincente. il giovane Simeone sembra coniugare questi due tratti che hanno fatto la fortuna del padre come giocatore e, successivamente, come allenatore: la sangre, l’aspetto più propiamente naturale e la garra, l’aspetto più comportamentale di cui sembra già essere imbevuto di alcuni principi fondamentali.

Come il padre, arrivato a 20 anni nel nostro campionato quest’estate per 3 milioni di euro al Genoa (o “scenoa” con la tipica pronuncia argentina). 4 gol in 11 partite per lui. Non sempre parte titolare causa presenza di Pavoletti. Ieri ha steso in 13 minuti la Vecchia Signora: prima con un rabbioso tap-in dopo respinta di Buffon, poi con un colpo di testa sottomisura: come il padre 15 anni prima in un Juventus-Lazio che valse una buona fetta di scudetto ai biancocelesti. A dimostrazione di come i Simeone non abbiano troppa simpatia per la Juventus. Pensiamo solo che l’obiettivo di Giovanni è quello di diventare centravanti titolare della Selección, ruolo occupato attualmente da un altro juventino che ieri sedeva in panchina…….. 

Tutto questo mentre il padre vinceva 3-0 a Pamplona. Insomma, tutto suo figlio.