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Il contrario della paura. Incontro a Napoli col procuratore antimafia Roberti

Per la presentazione del volume che svela il nesso tra violenza delle mafie e quella dei nuovi terrorismi, nel segno della “capitalizzazione della paura”

– Martedì 5 luglio, alle ore 17.30, la Sala del Capitolo del convento di San Domenico Maggiore, vicolo San Domenico Maggiore 18, Napoli, ospita la presentazione del libro “Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti” (Mondadori, 2016), del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti.

La presentazione è organizzata dall’Associazione Culturale Giancarlo Siani, della rete Mediterraneo Sociale. Dialogano con l’autore la presidente dell’associazione Siani, Adriana Maestro, e il presidente di Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo.

L’Associazione Culturale Giancarlo Siani promuove, con l’incontro a San Domenico Maggiore, una riflessione e una testimonianza culturale e politica centrata proprio su quello che il lavoro investigativo della magistratura ha chiamato Rapporto CAP: l’acronimo che indica in modo esplicito il nesso fra Camorra, Affari e Politica. La cappa, come la definisce Roberti, che opprime i rapporti economici e la democrazia nei territori, nasce proprio dalla mancanza di coraggio di un tessuto sociale e istituzionale che si arrende alla “corruzione”, la vera leva di potere delle mafie e delle camorre.

«L’Associazione Giancarlo Siani e la rete di Mediterraneo Sociale a cui l’associazione aderisce – dichiara Adriana Maestro – hanno preso spesso pubblica posizione contro i poteri dell’area grigia, quello spazio franco di connivenze tra Stato, mafie e business, garantito da una classe dirigente, quella meridionale certo, ma non solo, che “trucca il motore” dei procedimenti della pubblica amministrazione e dei rapporti economici. Abbiamo bisogno, come sostiene pure Roberti nel suo volume, di una nuova e diffusa responsabilità etica e civile. Per questo motivo – ricorda la presidente dell’Associazione Siani – abbiamo pubblicamente dichiarato di non esserci sentiti offesi per le dichiarazioni della presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, che nel settembre 2015, in occasione di una audizione della Commissione a Napoli, ha definito la camorra “elemento costitutivo della società napoletana”, sollevando così un coro di polemiche. Noi non vogliamo avere paura di affrontare i limiti e le contraddizioni di una classe dirigente e di un tessuto sociale che spesso non vogliono guardarsi allo specchio».

L’incontro con Franco Roberti e Carlo Borgomeo viene concepito dalla rete Mediterraneo Sociale prima di tutto come un seminario di formazione per i suoi operatori e i volontari, aperto al pubblico. Verranno, in quella sede, indagati i criteri che devono guidare le scelte di strategie economiche e sociali delle imprese non profit, per contrastare le logiche di potere e le collusioni della politica e dei governi con la criminalità organizzata.

«La presentazione del prezioso volume di Franco Roberti – afferma ancora Adriana Maestro – non sarà una passeggiata per nessuno: proveremo a scuotere coscienze, a partire dalle nostre, e a dire la verità, la sola cosa che può promuovere la giustizia e vincere la paura, come appunto Roberti ci insegna. Quale ruolo intende svolgere lo stesso Terzo Settore, dobbiamo prima noi, dunque, assolutamente chiederci, per creare anticorpi anche contro le derive criminali come quelle di Mafia Capitale?»

«La narrazione di Franco Roberti è un esempio straordinario di equilibrio di analisi sullo stato delle strategie investigative contro mafie e terrorismo – osserva il presidente di Mediterraneo Sociale,  Salvatore Esposito – così come sulle connessioni economico-finanziarie tra poteri politici e criminalità, sulla corruzione della dirigenza pubblica e sulla condizione culturale della resilienza di tanta parte sana della nostra società, quella napoletana in particolare. Insieme a Franco Roberti – anticipa Salvatore Esposito – rifletteremo pure su alcuni elementi di continuità di un’analisi culturale che accomuna Antonio Genovesi, l’economista della seconda metà del Settecento antesignano dell’economia civile, la visione etica del filosofo Aldo Masullo e l’impegno democratico e istituzionale del Procuratore Nazionale Antimafia, con il quale presenteremo in anteprima la proposta di Mediterraneo Sociale per il Terzo Settore, napoletano e nazionale, contro le derive di “Mafia Capitale” e  l’area grigia della corruzione e delle clientele».

L’associazione culturale Giancarlo Siani nasce senza scopo di lucro, è aconfessionale e apartitica. Nel rifiuto e nel contrasto a ogni forma di criminalità organizzata persegue anche la denuncia pubblica e responsabile dell’area grigia della politica collusa con i poteri clientelari storici del Mezzogiorno. È impegnata contro tutti i processi di esclusione dei giovani alla base delle devianze sociali e culturali. A questo scopo, persegue programmi di solidarietà sociale e culturale volti a diffondere i valori della democrazia, della giustizia e della dignità della persona umana. In particolare, promuove la cultura della legalità come testimonianza viva, personale e collettiva, nel contrasto ai fenomeni mafiosi e ai poteri occulti, ispirandosi alla figura e all’impegno civile di Giancarlo Siani, quale simbolo di alti valori sociali e democratici.

(comunicato stampa)