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Conviene davvero tenere Gabbiadini?

Ci risiamo, oggi più che mai.

Dopo tre sconfitte consecutive finalmente, seppur denotando ancora evidenti lacune difensive, il Napoli esce dalla minicrisi che l’aveva attanagliato e, complice la sconfitta della Juventus a Milano (a proposito, Esimio Presidente, visto quanto conta una buona “cantera”?), addirittura accorcia sulla capolista.

L’ambiente “Napoli” poteva mai rilassarsi? Macché. E’ esplosa, infatti, come una bomba ad orologeria la annosa questione che attanaglia le menti di tutti i tifosi partenopei già da un po’ di tempo: Gabbiadini si deve cedere?

Questo perché, a causa anche del suo nervosismo che in modo evidente si sta manifestando in queste ultime giornate, l’attaccante di Calcinate ha pensato bene di reagire con un calcio ad una pusillanime provocazione da parte di un giocatore del Crotone, Ferrari, venendo cacciato fuori dall’arbitro Mazzoleni e beccandosi una sonora squalifica (non è stata ancora resa nota la squalifica di Gabbiadini al momento del pezzo in quanto il Giudice Sportivo sembra la stia partorendo [n.d.r.]).

La domanda, quindi, sorge spontanea: può realmente il giocatore fare il bene del Napoli?

Ci sono due scuole di pensiero: la prima dettata da una questione caratteriale del giocatore, la seconda, invece, da una questione puramente statistica.

Il giovanotto bergamasco, di carattere notoriamente schivo, sembra avulso dalla squadra, lontano parente di quel giocatore che, nei primi sei mesi di avventura con la maglia del Napoli, aveva addirittura realizzato 11 reti facendo godere il pubblico biancoazzurro.

La sensazione evidente, emersa soprattutto nella “drammatica” partita in casa con la Roma, è che i compagni quasi lo ignorino, un po’ per i suoi movimenti da prima punta che sembrano non rispettare il giusto “timing” che caratterizza le azioni dell’armata Sarriana, un po’ per la sua eccessiva “serietà” in campo (Mano’ ‘na risata fattella ogni tanto!), facendolo apparire come un oggetto estraneo rispetto alla squadra, lontano da quel feeling che sembra accomunare l’intera rosa del Napoli. Non a suo favore inoltre, l’ottima prestazione del folletto belga Mertens nella gara di Champions con il Besiktas nel ruolo di “falso nueve”, che sembra aver definitivamente oscurato Gabbiadini agli occhi del Mister.

C’è però anche l’altro lato della medaglia. Se si analizzano i dati puramente statistici, è evidente il più che discreto score dell’attaccante da quando veste la maglia azzurra, tant’è che in 2665′ è riuscito a collezionare la bellezza di 20 reti, ossia una rete ogni 133 minuti. Mica male per un giocatore tacciato da tutti come anti-sarriano?!

Oltretutto, considerando il momentaneo “periodo no” del giocatore, quanto ci potrebbe ricavare dalla sua cessione De Laurentiis? E soprattutto, con quale bomber riuscirebbe a sostituirlo a Gennaio?

L’enigma non è di facile risoluzione, quindi noi, come Ponzio Pilato, ce ne laviamo le mani. Spetta al Presidente risolvere la questione, che non si sarebbe mai posta, evitando paranoie sia al giocatore che al tifoso medio partenopeo, in caso di cessione all’Everton.

Che fai Aurè, lo tieni o lo vendi?