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D’Alema sbatte la porta in faccia a Renzi: “Negoziato surreale”

Fallito il dialogo con Fassino, un D’Alema scatenato con una calma surreale scandisce concetto dopo concetto la sua posizione e quella di un PD secondo lui alle corde.

Incalzato dalle domande nella sua ultima intervista, l’ex premier si lancia subito all’attacco:

“Un negoziato surreale, Sarebbe stata necessaria una svolta radicale di grande impatto sull’opinione pubblica”.

Dalle proposte di negoziato alla persona di Matteo Renzi il passo è breve:

“Questa storia del rancore personale è un’altra sciocchezza. Non si può dividere la sinistra per questioni personali. Abbiamo un’idea del tutto diversa del Paese, del partito, della democrazia”.

Il problema sarebbero quindi le scelte del Pd a guida renziana, tra cui l’art.18 e la legge elettorale. A tal proposito il Compagno Massimo sottolinea:

“Quella controriforma ha contribuito a umiliare il mondo del lavoro. Se togli la tutela contro i licenziamenti ingiusti, cambi il rapporto di forza: la conseguenza infatti è il dilagare della precarietà.

Rincarando poi la dose sulla legge elettorale con un concetto importante:

“ll Pd l’ha voluta pensando che il voto utile ci avrebbe schiacciato; poi in Sicilia hanno visto che il voto utile schiaccia loro. Sono rimasti imprigionati nella trappola che avevano preparato per noi. La riunificazione del Centrodestra è stata favorita da questa legge. Una legge mostruosa”.

Nella serenità e semplicità con cui Massimo D’Alema espone i suoi argomenti si può individuare uno stato d’animo pienamente consapevole di quello che potrà essere il ruolo di Mdp dopo le elezioni. Il Nostro prevede una forte centralità del Parlamento e si augura appunto la presenza Mdp.

In conclusione si dice in “disciplinata attesa” di una grande personalità come Pietro Grasso e che Pisapia ” l’incerto ” faccia le sue scelte.