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De Luca attacca Orlando: “esternazioni all’insegna della demagogia e della mistificazione”

Dopo «l’ambientalismo parolaio», ieri il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha attaccato apertamente il Governo. Ecco quanto esternato sulla sua pagina Facebook:

Continuano esternazioni e prese di posizione da parte del Governo nazionale all’insegna della demagogia, dell’ignoranza e della mistificazione della realtà. Continuano affermazioni che offendono contemporaneamente la dignità del governo regionale e la verità.
Lunedì, in una dettagliata conferenza stampa, faremo un’operazione trasparenza a 360 gradi. Snideremo tutti gli opportunismi e la cialtroneria di chi, mistificando, pensa di farsi pubblicità gratuita limitandosi a parlare senza fare nulla di concreto, com’è stato fatto nei decenni passati che ci hanno consegnato un’eredità drammatica alla quale si sta cercando faticosamente di porre rimedio.
La Regione Campania è la regione più ambientalista d’Italia, ed è all’avanguardia nelle battaglie di legalità.
Lanceremo noi una sfida al Governo, alle forze parlamentari e al mondo ambientalista perché si passi dalle parole inconcludenti con cui ci si libera la coscienza ai fatti concreti che cambiano la realtà.
Lanciamo noi la sfida all’Italia del “mezzo mezzo” e del “fare finta”. All’Italia, cioè, che non decide mai nulla fino in fondo e con chiarezza, e che, dopo aver parlato, rimane del tutto indifferente al fatto che, nella realtà concreta, non cambia nulla.

Il bersaglio è il ministro Andrea Orlando che, prima di ricoprire il ruolo di Guardasigilli, è stato responsabile del dicastero Ambiente. Su Repubblica ieri ha bocciato la legge campana in tema di abusi edilizi, voluta da De Luca e spedita dal Consiglio dei ministri alla Corte costituzionale:

Si trattava di un tentativo di sanatoria. Le sanatorie generano nuovi abusi. Chi costruisce senza permesso, pensa che prima o poi arriverà una sanatoria. La materia deve essere sottratta a comuni e regioni.Il carcere sono le lacrime di coccodrillo. È inutile prevederlo per il futuro e lasciare impunito chi ha ignorato i piani regolatori, chi non li ha fatti, chi non ha proceduto con gli abbattimenti, chi ha speculato. Il carcere rischia di essere solo la foglia di fico su un corposo sistema di interessi. Chi realizza un manufatto da un milione di euro può mettere anche nel conto qualche mese di carcere. Credo che sarebbe assai più spaventato dalla certezza dell’abbattimento. E poi è inutile introdurre nuovi reati e allo stesso tempo proporre leggi assai tolleranti con l’abusivismo.C’è una legge proprio di questa Regione, attualmente al vaglio del governo, che vorrebbe consentire la costruzione di piccoli manufatti in zona sismica senza dare preavviso all’Ufficio regionale competente. Va fermata 

Non solo Andrea Orlando ma anche il Socialdem campano Marco Di Lello è intervenuto sull’argomento. Di Lello ha lavorato al ddl Falangadurante la prima lettura alla Camera in modo da farlo passare, dopo alcune correzioni. Alla ripresa dei lavori in parlamento è attesa l’approvazione definitiva. Nei due precedenti passaggi il Pd ha dato voto favorevole ma venerdì Di Lello ha fatto marcia indietro:

Credo sia utile fermarsi, meglio una polemica oggi che altre vittime domani. Finita la conta dei danni bisognerà pensare bene a perché nell’Italia del 2017 una scossa che gli esperti considerano di “bassa intensità” provoca distruzioni. È evidente che il costruito di quell’area lascia molto a desiderare. La valutazione da approfondire in queste settimane è sulla portata criminogena della norma. La legalità spesso fa a cazzotti con il consenso. E Ischia è uno dei casi

Ieri si è fatta sentire uno degli elementi di spicco di Forza Italia a Ischia, la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala, presidente della Commissione Sburocratizzazione:

Il tema di Ischia simbolo dell’abusivismo edilizio è un’arma di distrazione di massa di un governo che prova a scrollarsi di dosso responsabilità e inefficenze gravissime che stanno emergendo in queste ore

Il bersaglio in questo caso è sempre il governo ma lo spunto nasce dai dati sbagliati, e corretti solo venerdì, diffusi dall’Ingv.