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Elezione Torrisi, Alfano:”Se qualcuno cerca pretesti per far cadere il Governo, lo dica chiaro”. Renzi:”Noi la parola crisi di Governo non la vogliamo sentire”.

A seguito dell’elezione a sorpresa di mercoledì del senatore di Ap, Salvatore Torrisi, nel ruolo di Presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato – ruolo delicatissimo perché sarà lui ad occuparsi, tra le altre, della legge elettorale – al posto di quella prevista del senatore del Pd, Giorgio Pagliari, il Palazzo trema.

A ribaltare l’esito del voto sono stati sei franchi tiratori, 2 dei quali sarebbero bersaniani di Mpd, oltre agli appartenenti alle opposizioni, i centristi e perfino piddini.

Dopo la reazione furente di Matteo Renzi che ha parlato di un blitz studiato a tavolino, è stato proprio l’ex Premier a smorzare la tensione a seguito delle parole pronunciate da Angelino Alfano (“Se il Pd vuole la crisi, lo dica chiaro”):

“La discussione su un episodio grave e profondamente antipatico non può far tornare il linguaggio a quello della Prima Repubblica. Noi la parola crisi di governo non la vogliamo sentire. I giochini contro il Pd al Senato non vanno confusi con l’azione del governo, che va sostenuta e difesa. Ora sia il fronte che ha eletto Torrisi a fare una proposta di legge elettorale”.

A seguito della drammatizzazione della vicenda che ha fatto il Pd “siamo al dadaismo” ha tuonato Matteo OrfiniAlfano ha precisato:

“Noi siamo stati leali, come sempre, e siccome non siamo nati ieri e abbiamo capito il giochino, dico che non ci stiamo: se qualcuno cerca pretesti per far cadere il governo e andare al voto anticipato, lo dica chiaro”.

Alfano, inoltre, ha intimato al suo senatore Torrisi di dimettersi, richiesta che è stata definita da quest’ultimo “inconcepibile ed irrituale”. Su questo rifiuto, Alfano ha concluso dicendo:

“Prendo atto della scelta di Torrisi. Amen. Ha scelto la sua strada. Non rappresenta più Ap”.