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Emiliano attacca: “Sono io il nuovo, Renzi già vecchio”, poi la battutina sull’indagine Consip

Una battaglia senza esclusione di colpi quella che Michele Emiliano sta portando avanti nei confronti del suo competitor Matteo Renzi. La corsa alle primarie sembra quindi scaldare l’animo del Governatore pugliese che a SkyTg24 ha attaccato a testa bassa.

Risposte secche e molto ficcanti, su argomenti più vari, tutti inerenti le primarie, a partire dalla candidatura di Andrea Orlando. Su questa Emiliano sostiene:

“La candidatura di Orlando è utile perché sta disgregando il fronte renziano”, compattando quelli che “non sarebbero mai venuti con me. Poi una divisione con una metafora alquanto aggressiva: “Le cose vecchie che non si aggiustano, cioè Renzi. Le cose vecchie che si aggiustano, Orlando. E poi ci sono io”

Poi accusa Renzi di aver spaccato il PD ma conferma la sua presenza nel partito anche qualora dovesse perdere:

“Se dovessi diventare segretario del Pd cercherò di riunire il centro sinistra, dal centro del cattolicesimo democratico alla sinistra. E la prima cosa che farò è riportare a casa la scissione che è stata voluta dal segretario uscente per liberarsi di ogni opposizione. E poi mi piacerebbe costruire un rapporto leale, collaborativo, con il Movimento 5 Stelle: certo, non aiuta il fatto che con il Pd i Cinque stelle siano spesso offensivi. Se Renzi vince non solo resto nel Pd ma lo marco e come lui si distrae gliene dico di tutti i colori. Non farò l’opposizione all’acqua di rose fatta da qualche suo ministro o collaboratore ma un’opposizione dritto per dritto. Ma io sono un fortunato e vincerò”

Immagina gli scenari nel caso in cui Renzi dovesse vincere le Primarie:

“Se Renzi vince non solo resto nel Pd, ma lo marco stretto. E siccome lui spesso si distrae e fa cose che non sono scritte nel programma, come il jobs act”, se ne farà altre “gliene dirò di tutti i colori. Non ci sarà un’opposizione all’acqua di rose fatta da uno dei suoi ministri o dei suoi collaboratori… io vado dritto per dritto”. 

Fa prensente che la novità del PD è lui e non certo Renzi o Orlando:

“La candidatura Orlando è un fatto positivo e utile, perché sta disgregando il fronte renziano che non sarebbe mai venuto con me, perché sono geneticamente diverso dal contesto che ha sostenuto la segreteria Renzi. Io cercherò di rappresentare le cose nuove, Renzi rappresenta le cose vecchie che non si aggiustano, Orlando quelle vecchie che tentano di aggiustarsi”. 

E chiosa con una frecciatina sull’inchiesta Consip che vede coinvolto il padre di Matteo Renzi:

“Io non intendo fare il congresso del Pd passando da testimone a imputato, ci sono altri che si devono preoccupare. Chiedete ad altri candidati perché persone a loro cosi’ vicine sono sottoposte a indagini“.