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“Gelataio!? Una Coppa alla Siviglia, per favore…”

Siamo sicuri che se Unai Emery si trovasse in una gelateria, avanzerebbe una richiesta più o meno simile a quella del titolo di questo articolo. Perché c’è qualcosa che supera il razionale e l’umana comprensione nel vincere tre UEFA Europa League consecutivamente. Qualcosa di così storico da ronzarti nella testa anche quando sei in farmacia, sul gabinetto o (appunto) dal gelataio.

Se io fossi Unai Emery probabilmente mi sentirei un Dio. È difficile restare coi piedi per terra dopo aver compiuto qualcosa che non era mai riuscito a nessuno nella storia e che, a questo punto, difficilmente qualcuno potrà ripetere. Alla guida del Siviglia il “Mago” ha compiuto qualcosa di irripetibile, cambiando interpreti ma riuscendo a mantenere identità e risultati. È nel bel mezzo di tutto questo che si scrive la storia. È nel bel mezzo di tutto questo che subentra la consapevolezza di essere IL e non semplicemente UN, di essere LA e non semplicemente UNA.

Chapeau, Siviglia. Che le italiane ti osservino e imparino da te. Perché snobbare è il contrario di vincere.