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Gli Heat ritirano la maglia numero 32 di Shaq

Appena ho saputo non ho resistito, l’opportunità era troppo ghiotta e come diciamo da queste parti: ogni scusa è buona. Il fatto che i Miami Heat abbiano deciso di ritirare la maglia numero 32 che fu di Shaq per le 4 stagioni giocate alla corte di Pat Riley è stata l’occasione per ricordare a molti che prima dei Big Three c’è stato lui e grazie a lui (ed anche a Wade) che per la prima volta il titolo è arrivato a South Beach.

Per noi, invece, è stata l’occasione di ricordare quanto questo frigorifero che si muoveva nel pitturato abbia inciso sul nostro modo di vedere ed amare questo sport. L’ultimo centro dominante della storia in un ideale percorso che va da Bill Russell, Wilt Chamberlain, Kareem Abdul Jabbar, passando per Hakeem Olajuwon fino ad arrivare a lui. Per tre stagioni, le stagioni del three peat in maglia gialloviola dei Lakers,sinceramente il centro più forte di sempre. Dopo di lui, in una normale evoluzione del gioco, abbiamo avuto la discesa in campo dei vari centri atipici, dei 4 che giocano da 5, dei lunghi che mettono palla per terra o tirano da tre. Normale evoluzione.

Insomma, il gioco è cambiato ed anche lui. Anche se ci vengono in mente il suo mitico balletto durante un All Star game, le sue due settimane come agente di polizia dove l’unica legge conosciuta era la sua, e della nuova veste da commentare di TNT con il consueto Shaqtin’ A Fool, ed allora si allarga un sorriso a 72 denti….