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Juventus: ‘ndrangheta e biglietti, l’Antimafia vuole interrogare Agnelli 

Un’inchiesta, Alto Piemonte, ha svelato le infiltrazioni della ‘ndrangheta nello stadio della Juventus e ha portato a 18 arresti e 23 rinvii a giudizio. L’inizio del processo è vicino, c’è il giallo di un suicidio, quello di Raffaele Bucci, e forse molto altro.

i due Pm di Torino, Monica Abbatecola e Paolo Toso, infatti, hanno riferito:

“Ci potrebbero essere ulteriori novità, stiamo facendo degli approfondimenti.”

L’ultima parte dell’audizione di ieri, infatti, è stata secretata.

Gli stessi Pm hanno riferito che non c’erano prove per rinviare a giudizio la dirigenza juventina. Intanto, però, la commissione Antimafia vorrebbe sentire il presidente Agnelli come riportano sia “Il Messaggero” che “Il Giornale” di oggi.

Il presidente del comitato Mafia e Sport della Commissione Antimafia Marco Dilello ha dichiarato:

“Secondo la Procura di Torino la Juventus non è parte lesa ma neanche concorre: dunque c’è una grande zona grigia che è esattamente il terreno su cui abbiamo il dovere di investigare.”

La soluzione normativa di cui parla Marco Dilello porterebbe alla trasformazione da illecito amministrativo a reato penale del bagarinaggio e alla responsabilità oggettiva per le società (leggasi penalizzazioni in classifica, per esempio).