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L’angolo della tattica: Juventus-Napoli al microscopio.

Poche ore ci separano da una delle partite più attese di questa prima parte di stagione. Una delle classiche della Serie A targata anni 80′, tornata partita di cartello da qualche anno a questa parte. Statistiche tutte a favore della Juventus che nei precedenti 5 incontri allo Stadium ha sempre vinto con 12 gol fatti e uno subito. Napoli, quindi, di fronte ad un tabù da sfatare. Proviamo a mettere in evidenza quali possono essere le chiavi tattiche della partita basandoci su due schieramenti di partenza. Napoli col 4-3-3 solito, Juve che sembra voler scegliere tra 3-5-2 e 4-3-3.

Per quanto riguarda il primo caso, cioè Juventus schierata col 3-5-2, le chiavi di lettura sono due. Fondamentale sarà il ruolo giocato dalle due mezz’ali: da una parte Hamsik e Allan e dall’altra Pjanic e Khedira. Lo slovacco a formare la catena di sinistra con Insigne mentre il bosniaco con due compiti: dar man forte ad Alex Sandro sull’esterno  e attaccare gli spazi grazie al lavoro di uno tra Higuian e Mandzukic che vengono incontro. Da questo lato saranno fondamentali i tempi di uscita di uno dei due centrali e soprattutto la giusta distanza e comunicazione tra Allan e Hysaj in fase di non possesso andando ad accorciare il campo e chiudendo gli spazi. In fase di possesso, invece, lo stesso slovacco potrebbe far male, con Insigne che viene in mezzo al campo e il capitano azzurro che scivola sull’esterno allargando la linea difensiva a tre di Allegri. In questo caso sarà fondamentale aprire il campo dall’altro lato per i tagli di Callejon oppure verticalizzare subito per Mertens nel suo ruolo da prima punta.  Viceversa la Juventus potrebbe far male sugli esterni soprattutto dal lato di Lichtsteiner e Khedira, sfruttando le capacità di inserimento di entrambi con a turno o Pjanic o Marchisio (in posizione di play basso) a lanciarli. In questo caso fondamentale sarà il ruolo di Hamsik e Ghoulam in fase di non possesso. Altra chiave tattica: il controllo di Jorginho su uno tra Mandzukic e Higuian. Giocando col doppio centravanti, il regista italo-brasiliano dovrà essere bravo ad interpretare i tempi di gioco non lasciando spazio tra le linee.

Nel secondo caso, gioca tutto la “varibile” Cuadrado. Nel possibile 4-3-3 disegnato da Allegri, il colombiano giocherebbe nei tre d’attacco, da esterno destro. In quel caso il duello sarebbe con Ghoulam, di solito meno solido di Hysai nell’uno contro uno. Il gioco bianconero potrebbe svilupparsi prevalentemente da quel lato, con Khedira che si butterebbe nello spazio formando un triangolo con l’attaccante centrale (presumibilmente Mandzukic) che viene incontro: anche in questo caso fondamentale il ruolo di Hamsik ed i tempi di uscita dei due centrali. Altra mossa, cercare costantemente l’uno contro uno di Cuadrado e sfruttare sia le capacità in dribbling che quelle di crossatore per la testa dei due attaccanti. Sarri potrebbe rispondere a questo schieramento creando una sorta di 4-1-4-1, con i due esterni offensivi che si abbassano in fase di non possesso per poi ripartire velocemente con, da un lato, Insigne che asseconda gli inserimenti di Hamsik, e dall’altro ribaltando l’azione per la corsa di Callejon. In questo caso chi potrebbe soffrire in mezzo ai due centrali della Juventus potrebbe essere Mertens, al quale spetta anche il compito di pressing sul vertice basso che dovrebbe essere Marchisio.

Partita tatticamente molto aperta se guardiamo la seconda opzione. Molto chiusa tatticamente nella prima. Unicamente perché, anche se con qualche piccolo accorgimento di quest’anno, le due squadre si conoscono e potrebbe risultare una partita molto bloccata nelle prime fasi, con entrambe che non si scopriranno più di tanto. Come accaduto l’anno scorso.

Ovviamente un ruolo fondamentale giocherà anche la variabile “episodio”.