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Leonardo Pisculichi e quel gol al Boca Juniors.

Era 27 Novembre 2014 quando Leonardo Pisculichi entrò di diritto nella storia del River Plate. Segnando il gol che consentì a Los Millonarios di battere lo Xeneizes ed andare in finale. Finale che poi avrebbero vinto. In occasione del superclasico del calcio sudamericano (si gioca domenica alle 21 ora italiana), ed in generale di una delle partite più attese dell’anno, uno dei protagonisti recenti ha rilasciato queste dichiarazioni al portale Marca.com che ci fanno capire tante cose su cosa sia River Plate-Boca Juniors.

Pischulichi al momento svincolato, si trova negli Stati Uniti per parlare del suo futuro calcistico dove riceve ancora messaggi d’affetti dei tifosi del River. Leonardo sa benissimo che battere il Boca per un Millonario significa che “un prima e un dopo nella carriera di un calciatore”.

G: Anche se non sei in Argetina, vedrai il Superclasico?

P: Assolutamente si. E lo guarderò con grandi aspettative. Ovviamente spero che il River giochi una buona partita e che possibilmente porti a casa la vittoria. Sono quei tipi di partite che un giocatore aspetta sempre con ansia. Sono nervoso persino io che non ho più la possibilità di stare vicino ai miei compagni con i quali ho diviso tante cose.

G: Come si spiega il fatto di far gol al Boca?

P: Fare gol in un Superclasico significa che c’è un prima ed un dopo nella carrierad i un calciatore. Qualcosa di indescrivibile. Quello che significò quel gol in quel contesto, in quel trionfo, fu qualcosa di inspiegabile. Quel gruppo era fortissimo soprattutto mentalmente e poi il nostro allenatore Gallardo aveva avuto un grosso problema personale prima della partita.

G: Però, in realtà, tu avevi già fatto gol al Boca

P:Si, avevo già fatto gol al Boca sia con altre squadre che in amichevoli con il River. Però senza alcun dubbio il gol che segnai al Monumental è stato il migliore della mia carriera. Perchè entrai non solo nella storia, ma nel cuore dei tifosi.

G: Cosa ti dicono i tifosi quando ti incontrano?

P: Sono molti grati con me, ed io lo so verso di loro. In quella partita nacque la frase “Pero que viva el fútbol Pisculichi” e molti mi ricordano ancora quel momento. Ovviamente fa piacere che mi riconoscano e che, soprattutto, mi dimostrino il loro affetto per le cose buone che ho fatto in quel periodo.

G: Non solo segnasti contro il Boca, ma facesti gol anche in finale…

P: Si, contro lAtlético Nacional de Medellín  nella partita d’andata in Colombia. Il gol del pareggio. Però per i tifosi le partite contro il Boca furono la vera finale. Inoltre la partita ebbe un forte impatto emozionale: nei primi minuti Barovero parò un rigore a Gigliotti.

G: Influisce lo stato di forma delle squadre al momento della partita?

P: No, perchè è una partita completamente a parte. é una finale sia dentro che fuori dal campo. La tifoseria (hinchada) te lo fa riconoscere e te lo fa sentire.

G: Che ricorda del dialogo di Marcelo Gallardo prima di lasciare il River?

P: Quando parlai con lui avevo già maturato l’idea di lasciare il River e lui lo capì. Marcelo, per questo, non ebbe molto da dire, per questo fu rapida la cosa. Al momento, ci salutiamo, non abbiamo molte cose in comune, ma tra di noi c’è rispetto. Gallardo è un allenatore che lavora tantissimo e tutto questo è visibile nei risultati che raggiunge.

G: Qual’è il bilancio della sua esperienza al River?

P: Sono molti i traguardi che abbiamo raggiunto nel periodo in cui sono stato nel club e sono stato molto fortunato ad essere nel club in quel periodo. Ci sono stati grandi campioni al River che non hanno vinto quello che abbiamo vinto noi in soli due anni.

G: Ti piacerebbe torarci anche da non giocatore?

P: Assolutamente. Il River è come una grande casa, e a chiunque piacerebbe ritoranare in qualasiasi forma. Però al momento voglio continuare a giocare.

G: Dove ti vedremo giocare?

P: Sto valutando alcune opzioni. Ho ricevuto offerte dalla Spagna, però per adesso niente di concreto.

G: Ti piacerebbe tornare nella Liga?

P: Ho giocato a Mallorca due anni, nel 2006 e nel 2007. Mi sento in condizioni di affrontare un campionato difficile come la Liga. La mia idea è quella di continuare a giocare, e devo aspettare e  valutare alcune cose prima di prendere una decisione.