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LeU, Bersani:”PD discuta su cosa ha sbagliato”

Pierluigi Bersani, ospite a “DiMartedì“, ha analizzato il voto del 4 marzo, in particolare la sconfitta subita dalla sinistra, senza farsi mancare l’affondo al PD.

Pierluigi Bersani, rieletto tra le fila di LeU, ospite di Giovanni Floris a “DiMartedì“, ha analizzato il voto del 4 marzo sottolineando la sua amarezza per il risultato non entusiasmante di LeU:

“Noi che avevamo visto l’onda siamo stati oltrepassati da essa e ne abbiamo preso solo un pezzettino. Se noi siamo stati visti solo come una variante del sistema da combattere, se per ragioni antiche siamo stati anche noi sul tavolo da ribaltare, va detto anche che abbiamo tenuto oltre 1 milione di persone, che mai avrebbero votato PD e che noi abbiamo tenuto lontani da PD e M5S. Noi sinceramente pensavamo di prendere un milione di voti in più, circa il 6-7%: molti di quelli che sono mancati ci hanno detto che abbiamo fatto troppo poco e troppo tardi, ma nessuno ci dice che dovevamo restare dentro. La sinistra non è morta, dobbiamo saper riprendere la strada”.

Bersani poi ha accennato al futuro di LeU, ribadendo la volontà di non “andare” con la destra e di instaurare, invece un dialogo con gli “altri”:

“Noi adesso abbiamo la possibilità di essere coerenti. Con la destra non ci andiamo, con gli altri ci parliamo. Ora dobbiamo allestire una formazione politica che abbia nella sua missione quella di dare un contributo alla costruzione di un grande fronte progressista in questo Paese. Naturalmente, questo percorso costituente deve essere accompagnato da una riflessione di cultura politica su quello che sta avvenendo alla sinistra a livello mondiale ed europeo”.

E, a proposito della debacle della sinistra, si è smarcato, ancora una volta, dal PD:

“Ci eravamo accorti che le cose non andavano bene già almeno tre anni fa, ma accorgersi del problema non significa avere la capacità di risolverlo: però c’è anche chi il problema non ha saputo vederlo. Questa percezione di apparentamento fra centrosinistra ed establishment ha molti responsabili”. “Io mi auguro, per quel che riguarda il PD, che vadano in Assemblea e modifichino o deroghino al modo con cui si fanno i congressi e discutano fra loro su che cosa hanno sbagliato, poi dal giorno dopo cominciamo a discutere. C’è anche un mondo disperso che non è riconducibile solo ai partiti e che va coinvolto. Io posso collaborare alla sceneggiatura di questo film, ma non posso fare l’attore a vita. Se pensiamo di risolvere i problemi della sinistra solo cercando una persona, allora siamo fuori come i balconi. Dobbiamo andare al cuore del problema che è mondiale ed europeo, questo è un passaggio storico”. “Sì, siamo stati percepiti come parte dell’establishment. Un nuovo leader prima o poi verrà fuori, ma ora il nostro compito è metterci a lavoro per la costruzione, riaprendo una discussione”

La sinistra, dunque, ha avuto il suo grado di responsabilità nello spingere i suoi elettori a votare il M5s. Sul punto, Bersani ha affermato:

“È dal 2013 che sento questa cosa. Questa demonizzazione continua ai 5 Stelle ha tirato loro la volata, si deve essere equilibrati nei giudizi. Tanto del popolo di sinistra ha votato 5 Stelle e, in parte, anche Lega. Io sconsiglierei adesso al M5S a mettersi nella strada di un accordo con Salvini. Nel mondo il problema è l’avanzata della destra. I 5 Stelle sono un irrisolto, perché hanno un punto da superare: non hanno ancora mai detto cosa pensano della democrazia rappresentativa e del Parlamento”.