Segnala a Zazoom - Blog Directory

M5S, annuncio di Grillo: “Nino Di Matteo ha detto si”. Il futuro governo pentastellato prende forma

Alcuni rumors, raccolti da una fonte anonimo da LA STAMPA, raccontano del primo tassello di un futuro governo targato Movimento 5 Stelle. Nino Di Matteo, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo, andrebbe ad occupare il ruolo di Ministro degli Interni.

Non come Ministro della Giustizia: a vestire i panni del Guardiasigilli dovrebbe essere l’avvocato Alfonso Bonafede, braccio destro di Luigi Di Maio che ieri ha così scritto sul blog in materia di giustizia, presentando il programma del M5s (eccone solo uno stralcio):

Vi presentiamo il Programma Giustizia del MoVimento 5 Stelle sottoponendovi sette punti per noi molto importanti per riformare veramente la giustizia in questo Paese, oltre al lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni e alle proposte che abbiamo presentato. Le tematiche riguarderanno il contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione, la certezza della pena e la velocità dei processi.

Ogni anno in Italia si prescrivono oltre centomila processi, nel 2014 siamo arrivati ad oltre 130mila. Questo significa che milioni e milioni di euro pubblici saranno spesi per istruire processi, per fare indagini che non porteranno mai a nessuna condanna. Questo è un grosso problema, oltretutto attualmente in Italia la fase di appello è la fase processuale dove maggiormente vanno ad influire le prescrizioni. Un esempio potrebbe essere una persona condannata in primo grado il cui processo viene estinto in appello per prescrizione. Cosa proponiamo come Movimento 5 Stelle per ovviare a questo annoso problema della giustizia penale in Italia. Proponiamo o di sospendere la prescrizione dal momento in cui inizia il processo, ovvero da quando l’indagato diventa imputato. Oppure la scelta è di sospendere la prescrizione al momento della sentenza di primo grado, sia essa di condanna, sia essa di assoluzione.

Lo stesso   Bonafede organizzò a  fine maggio il convegno in cui Di Matteo si espose in maniera esplicita su un suo possibile impegno in politica. Inoltre a saldare il tutto potrebbe essere la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria di Roma allo stesso magistrato da parte della sindaca Virginia Raggi il prossimo 25 di luglio. Una ricerca, una sorta di campagna acquisti, della formazione di governo che non si ferma qui. La squadra che Di Maio presenterà a settembre dovrebbe presentare un mix tra politici e tecnici in particolare nei ministeri di Economia, Difesa e Lavoro. Sempre secondo la fonte citata dal giornale torinese parla di “un Nobel per l’economia e una collaboratrice del governo inglese”. Se si parla di nobel italiani l’unico a vincerlo, in ambito economico, è stato Franco Modigliani nel 1985: morto, però, nel 2003. Molto probabilmente il riferimento è a Giovanni Dosi, direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna di Pisa: il primo europeo a vincere nel 2016 il Tim Wiley distinguished scholar award, definito il “Nobel del management”. Il secondo profilo dovrebbe concidere con quello di Mariana Mazzucato, economista dell’Università del Sussex e autrice del libro “Lo Stato innovatore”. La Mazzuccato dovrebbe occupare il Ministero dello sviluppo economico, mentre Dosi sarebbe destinato a quello dell’economia e delle finanze.

Un altro papabile potrebbe essere Leonardo Becchetti, professore di Tor Vergata: in questo caso, sempre secondo LA STAMPA, si tratterebbe di “una una ricetta innaffiata di maggiore statalismo”.