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Manovra correttiva sui conti pubblici: via libera ai direttori stranieri nei musei italiani

Manovra correttiva sui conti pubblici. Via libera ai direttori stranieri nei musei italiani, ma resta valida la sentenza del Tar.

La manovra correttiva sui conti pubblici si occupa anche della nazionalità di chi dirige i grandi musei del nostro Paese. Arriverà oggi alla Camera e porterà avanti anche un’altra questione: il raddoppio dei fondi per il Teatro Eliseo di Roma, diretto da Luca Barbareschi.

La manovra, non salva i direttori stranieri bocciati dalla recente sentenza del Tar del Lazio che ha fatto parecchio discutere, ma evita che si ritirino i candidati di altra nazionalità al momento in corsa per guidare il Parco archeologico del Colosseo. Mette quindi al riparo da altre “figuracce mondiali”, come aveva detto il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini.

Il caso è scoppiato la settimana scorsa, quando il Tar del Lazio ha fatto “saltare” le nomine per cinque direttori di musei italiani e anche un bel pezzo di riforma voluta dal ministro perché il bando “non poteva ammettere candidati stranieri”. Poi nella selezione c’erano state altre irregolarità, come gli orali che si sono svolti a porte chiuse.

L’emendamento del relatore Mauro Guerra (Pd) approvato ieri, non rimette al proprio posto i direttori ma elimina il vincolo di nazionalità a partire dal concorso indetto per la direzione del Parco archeologico del Colosseo, per cui ben 14 sono i candidati stranieri ammessi all’esame orale, su di un totale di 90. Molti sono quelli che pensavano di lasciar perdere.

Franceschini, durante i lavori in commissione per sostenere l’approvazione della norma, ha detto:

“E’ utile introdurre una norma interpretativa con cui diamo una garanzia anche per il futuro”.

L’emendamento approvato dice che per le procedure di selezione pubblica internazionale non sarà “riservato” il posto a soli candidati italiani, come per la pubblica amministrazione.

Inoltre, il ministro ai Beni culturali, ha annunciato il ricorso contro la sentenza del Tar.

I 5 Stelle criticano tale mossa affermando:

“In questo modo provano a tappare alcune falle causate da loro stessi. Ma la barca è tutt’altro che in salvo”.

C’è però, un altro caso posto all’attenzione, da questa manovra. Sono stati raddoppiati i fondi destinati all’Eliseo, lo storico teatro romano oggi guidato dall’attore Luca Barbareschi, ex parlamentare per il PdL.

Gli stanziamenti sono passati da 2 a 4 milioni di euro, sia per il 2017 che per il 2018. Il governo aveva però dato un parer contrario in merito ma sono state approvate due proposte identiche partite dal Pd e da Forza Italia.