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Il Pd lo corteggia, Alfano: “noi accusati da Renzi di essere traditori”

Roma. Ieri pomeriggio si è tenuto un incontro tra il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

L’incontro di ieri tra Angelino Alfano e Graziano Delrio, in veste di ambasciatore del Pd – dato che il Ministro degli esteri non parla con Renzi dal maggio scorso -, è servito per sondare le intenzioni future del Ministro degli Esteri e leader di Ap per quanto riguarda la “partita” siciliana – che, per il centro sinistra, dovrebbe chiudersi la prossima settimana – relativamente alla possibilità di dar vita ad una coalizione coinvolgendo anche la società civile siciliana che dovrà esprimere il candidato dell’alleanza.

Mentre Matteo Renzi si stacca momentaneamente da Silvio Berlusconi, almeno per ciò che concerne la partita siciliana, il Pd – tramite Graziano Delrio – avrebbe offerto un doppio accordo, regionale e nazionale, ad Alfano, accordo che sarebbe stato rifiutato da Berlusconi.

Mentre Delrio sostiene che il Pd è disponibile a trovare un’intesa che apra una prospettiva di ampio raggio con il Ministro degli esteri, Alfano attacca Renzi:

“È stato Matteo a fare un accordo sulla legge elettorale con Berlusconi, Grillo e Salvini contro di me portando la soglia di sbarramento al 5%. È stato lui ad interrompere l’alleanza che andava avanti da anni. Noi abbiamo fatto un percorso che ci è costato fatica: abbiamo rotto i rapporti con Forza Italia, siamo stati accusati di essere traditori, abbiamo tenuto insieme tutte le riforme e siamo stati ripagati con gli insulti di Matteo. Il problema è il rapporto con lui”.

Delrio, dal canto suo, ha offerto ad Alfano la possibilità di ricominciare assieme, sostenendo che le cose sono cambiate ed esprimendo la volontà di recuperare anche i rapporti personali.

Do ut des, con quest’ espressione si può sintetizzare l’incontro di ieri tra Alfano e Delrio, dato che si vuole convergere suso un candidato governatore vicino, o almeno gradito all’ala centrista, soprattutto con apparentamenti regionali di ampio respiro . Ciò significa che Alfano non dovrà affrontare le elezioni con lo spettro dello sbarramento all’ 8% previsto dalla legge elettorale del Senato, dato che con l’apparentamento la soglia di sbarramento scende al 3% su scala regionale, con la conseguente possibilità per Alfano ed Ap di eleggere senatori in alcune regioni, oltre che in Sicilia .

L’altra promessa fatta da Delrio – e quindi dal Pd – ad Alfano sarebbe quella finalizzata a confermare la soglia di sbarramento del 3% prevista dall’Italicum per la Camera che, quindi non verrebbe alzata, il che consentirebbe ad Alfano di “stare sereno” in vista delle prossime elezioni politiche. Tutto ciò non è stato offerto al Ministro degli esteri da Berlusconi, né è stato possibile aprire un’interlocuzione con Forza Italia, dato che la scorsa settimana l’incontro tra il Ministro degli Esteri e Niccolò Ghedini è saltato.