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Primarie PD? Caso Lombardia: Se sceglie Renzi non servono

Il candidato alla Presidenza della Regione Lombardia del Pd (e dei suoi alleati) sarà Giorgio Gori, senza passare dalle primarie. Manca l’accordo con Mdp.

Giorgio Gori, attuale sindaco di Bergamo, è vicino, anzi vicinissimo al Premier Matteo Renzi. Nel 2012 è stato il suo spin doctor, probabilmente per questo il Segretario del PD gli ha fatto sentire la sua vicinanza definendolo “la persona giusta per la Lombardia”

Durante la riunione di coalizione tenutasi in vista delle Regionali del 2018,  le forze in campo hanno espresso:

 “ampia condivisione sullo svolgimento delle primarie in tempi stretti e non oltre il 3 dicembre” ma “sui tempi non si è ottenuta la necessaria convergenza di Articolo Uno – Mdp”

Pertanto, mancando l’accordo con Mdp sulla data delle primarie, di fatto resta in piedi la candidatura unica espressa dal Pd, ovvero quella del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

In una nota di Mdp Lombardia, al termine del tavolo di coalizione del centrosinistra, si legge:

“La Lombardia è governata dal centrodestra da oltre 20 anni. Siamo convinti che per segnare una discontinuità sia necessario aprire un confronto nella società lombarda, evitando di aprire una discussione che resti interna al solo ceto politico. Occorre coinvolgere tutti i cittadini lombardi in un confronto che non sia solo formale, che non sia una semplice conta o l’incoronazione di un candidato già in pista da diverso tempo. Per questo – prosegue il movimento – non si comprendono le rigidità che abbiamo incontrato quando ci sarebbe bisogno di tempi adeguati, di una reale mobilitazione e il coinvolgimento dei soggetti civici e politici che ad oggi non si sono sentiti partecipi di questa sfida”.

Dal canto suo, Giorgio Gori, in merito alle risultanze del tavolo di coalizione, ha dichiarato:

“Mi dispiace non si sia trovato un accordo sull’organizzazione delle primarie che, ribadisco, sono pronto ad affrontare purché tali da favorire la più ampia partecipazione degli elettori”. Poi ha ribadito “la ferma intenzione di favorire la più ampia aggregazione di forze politiche e civiche del centrosinistra intorno ad un programma di autentico cambiamento di Regione Lombardia, i cui elementi qualificanti siano la tutela dell’accesso universale alla migliore offerta sanitaria, un serio progetto di riqualificazione ambientale e di sviluppo sostenibile del territorio regionale e un deciso intervento sulle disuguaglianze di tipo economico e sull’accesso ai diritti. Su queste basi confido potremo fare positiva sintesi del contributo di tutti”.