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Pizzarotti attacca Di Maio: “Come Renzi, ha un giglio magico”

Federico Pizzarotti torna a parlare e lo fa in una intervista ad Italia Oggi, nella quale difende il Virginia Raggi ma attacca Luigi Di Maio

“La Raggi non deve dimettersi. II presidente Acea gli è stato indicato da altri, come del resto gran parte degli assessori. Se non era la persone giusta, è colpa del partito che ha avuto cura di selezionare le persone presentadole come le migliori, le più competenti e affidabili. Mentre dava lezioni di moralità agli altri”.

Il Sindaco di Parma, torna sulla sua esclusione dai pentastellati, a causa dei dissidi con Grillo:

“C’è stata una strategia per isolarmi all’epoca, non hanno avuto neanche il coraggio di espellermi. Adesso semplicemente con la Raggi, e mentre sono al governo nazionale, non possono più permetterselo”.

E proprio sul governo si concentrano le sue critiche al Movimento 5 stelle ed in particolare a Luigi Di Maio:

“Non hanno classe dirigente, criticavano tanto il giglio magico degli altri, loro non stanno facendo diversamente. La selezione non avviene in base alle competenze e direi anche al buon senso ma in base al gradimento e alla vicinanza al capo. Basta vedere il governo nazionale. Molti tra i sottosegretari sono entrati solo perché vicini a Luigi Di Maio. II capo politico del Movimento sta facendo quello che hanno rimproverato a Matteo Renzi, occupare posti con gente fidata”.

Secondo Pizzarotti questo modo di fare sta penalizzando fortemente il M5S:

“Movimento5stelle con Di Maio non esiste più. È il partito di Luigi Di Maio, che definisce il contratto di governo, sceglie ministri, decide nomine”.

Poi commenta il ministero scelto da Di Maio, dove ci sarà un gran bel lavoro da fare:

“Di Maio si è preso un una bella gatta da pelare. II superministero dello sviluppo economico e del lavoro non si può gestire con boutade o con un tweet. Ci sono problemi veri, gente in carne e ossa, che si parli di Ilva o Alitalia, riforma del lavoro o delle pensioni. Rischia di essere un boomerang. Potrebbe essere costretto a adottare soluzioni che sei mesi fa dall’opposizione giudicava inaccettabili”.

In ultimo esprime tutto il suo pessimismo per il futuro dei pentastellati:

“La vedo difficile che ci possa essere una maturazione, al momento quello che interessa è l’occupazione di spazi più che l’assunzione di responsabilità. Ma ora proveranno sulla loro pelle che governare è una cosa complessa e se non hai risultati la gente se lo ricorda. Questa volta non potranno dare colpe ad altri. E questo, elettoralmente, ha un prezzo”,