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Prodi: Io vicino al Pd. Asse Renzi-Berlusconi? Me ne vado

L’ex premier ha bocciato l’idea di una alleanza con l’ex Cavaliere e su Grillo: “Belli i suoi spettacoli ma governare è un’altra cosa”

 

 

“Ho detto che abito in una tenda vicino al partito, ma è una tenda canadese. In pratica si può mettere nello zaino e rimettersi in cammino”. Lo ha detto in un’intervista al Fatto Quotidiano Romano Prodi, che boccia un’allenza post elettorale con Silvio Berlusconi: “Certo non ho dedicato la mia vita politica a costruire alleanze con obiettivi talmente disomogenei da diventare improduttivi“.

Un avvertimento che riguarda in particolare la discussione sulla legge elettorale e sul voto anticipato: “Vediamo come vanno le cose, l’Italia corre molti rischi“. Il proporzionale, sottolinea Prodi, “rende impossibile un governo stabile e l’applicazione dello slogan: ‘La sera delle elezioni sapremo chi ha vinto’. Quello del segretario del Pd Matteo Renzi è un cambiamento di rotta. Con la legge in discussione ci si obbliga a cercare alleanze tra partiti con diversità incociliabili. Vi è un’infima possibilità di un governo stabile: la conquista della maggioranza assoluta“. Inoltre, “la campagna elettorale a Ferragosto sarebbe ridicola. E le elezioni in ottobre senza l’approvazione della legge di bilancio faranno aumentare la diffidenza nei nostri confronti e, tra l’altro, renderà molto più difficile esercitare un ruolo attivo nella strategia franco-tedesca“.

Gli spettacoli di Grillo mi piacevano molto. Mi sottopose un paio di volte i suoi testi teatrali, si documentava con rigore sull’esattezza delle battute di economia. Poi è andato per la sua strada fino alla politica. Una cosa è fare teatro, un’altra è governare. M5s al governo è un rischio”. Il rischio – precisa Prodiè l’indefinitezza della proposta: come si fa a prendere decisioni se non si hanno principi che siano di destra o di sinistra? La forza di Grillo è non avere radici, ma questo produce il rischio di non avere linea di governo“.

Secondo Prodi, “per i ‘nuovi movimenti’ non avere radici produce voti: Le Pen padre legato al fascismo arrivava al 12%. La figlia Marine, slegata da quella storia, raddoppia i suoi voti. Salvini, mantenendo le sue radici, ha limiti elettorali. Grillo non ne vuole avere. Ma destra e sinistra esistono, almeno fino a che esistono modi diversi di intendere la vita e obiettivi diversi di governo. Tra l’avere e non avere la sanità per tutti c’è una bella differenza“.