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Ragazzo morto al Loreto Mare, parla il padre: “i medici litigavano mentre lui moriva”

Un ragazzo di 23 anni è morto il giorno dopo il ricovero al Loreto Mare di Napoli. Ricoverato in codice rosso, aspetta quattro ore per essere trasferito in un altro ospedale per l’esecuzione di una agioTac. Ore che sarebbero risultate fatali.

Non usa mezzi termini il padre, Raffaele, di Antonio Scafuri il 23enne morto:

Mio figlio è stato ammazzato. Mentre lui moriva, al pronto soccorso litigavano per decidere chi dovesse salire sull’ambulanza che doveva portare Antonio a fare una angiotac. Vogliamo la verità: chi ha ucciso un ragazzo di 23 anni deve pagare’.

Il ragazzo era arrivato in ospedale a causa delle gravi ferite riportate in un incidente stradale avvenuto a Ercolano il 16 agosto.

Il genitore prosegue nel suo racconto:

Siamo arrivati al Loreto Mare attorno alle 21.30 e siamo stati subito assistiti. Poi mio figlio è stato posto su un lettino in attesa di effettuare l’esame utile a comprendere se vi fossero problemi ai vasi sanguigni. Su questo lettino è rimasto per ore, saranno state le 4 quando ho alzato la voce e solo allora medici e infermieri si sono messi d’accordo, dopo che li avevamo visti anche litigare. Intanto Antonio moriva. Ci fu consentito di vedere nostro figlio dopo le 15 quando già era deceduto. Era freddo, segno che era morto da tempo. Pretendiamo la verità

Dopo l’angiotac, il figlio

era stato portato in Rianimazione a causa delle tante fratture. Ci avevano assicurato che avremmo visto Antonio verso le 13 e che gli esiti degli esami erano favorevoli. Poi abbiamo saputo che il ragazzo era stato colto da tre infarti.

Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha disposto l’invio della task force per accertare quanto accaduto a Napoli all’ospedale Loreto Mare. Lo annuncia una nota del ministero della Salute, precisando che della task force fanno parte esperti dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), Carabinieri del Nas e ispettori del Ministero della Salute. Ecco il commento del direttore generale della Asl Napoli 1, Mario Forlenza:

Esprimo dolore, sgomento e rabbia per la morte del giovane di 23 anni nel presidio ospedaliero del Loreto Mare, in circostanze che, se confermate, sono inaccettabili e incompatibili in una organizzazione ospedaliera la cui priorità assoluta è salvare vite umane. D’intesa anche con la Regione, per l’accertamento delle responsabilità presenterò personalmente denuncia alla Procura’. Ho avviato una indagine interna tramite il servizio ispettivo aziendale per accertare eventuali omissioni o mancanze organizzative, ciò anche ai fini di responsabilità disciplinari. Massimo rigore. I familiari e i cittadini sappiano che è interesse primario del direttore generale e degli operatori della Asl, che sulla vicenda si faccia piena chiarezza, fino in fondo, senza guardare in faccia nessuno.

Ecco il commento di Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale e membro della commissione Sanità:

Quello che è accaduto al Loreto Mare alza l’asticella del disastro sanità in Campania a un livello non più tollerabile. Non è possibile che debbano accadere tragedie come questa per accorgersi che l’assistenza sanitaria è al collasso in Campania. Sono mesi che denunciamo al ministero della Salute,all’Agenas e all’Anac le condizioni disastrose della sanità campana, i gravi rischi per la salute dei cittadini e l’assoluta mancanza di organizzazione e di controllo da parte dei vertici della sanità e della Regione. L’unica risposta alle nostre denunce è stata la nomina di De Luca a commissario alla sanità.