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Fake news sui sacchetti. Spunta la Bernarda. La risposta di Renzi

Diciamocelo: l’agenda politica è del tutto impazzita. A tenere banco non sono le politiche del lavoro né quelle migratorie che tanto piacciono al nostro Paese. Oggi si parla di sacchetti… e spunta fuori la cugina immaginaria di Renzi: la Bernarda…

La questione è semplice, l’Italia ha attuato una direttiva europea contro la plastica. Direttiva che va rispettata sia per gli accordi internazionali, sia per la bontà della legge in questione, che mira a tutelare l’ambiente.

Questa scelta è stata però strumento di propaganda politica. Qualche bontempone ha avuto la brillante idea di collegare questa direttiva a Matteo Renzi adducendo che questa scelta fosse determinata dalla volontà di favorire una sua cugina, con tanto di foto della cugina che ricorda “vagamente” l’ex Premier.

Bernarda Renzi

Una boutade alla quale il Segretario Pd non è rimasto indifferente ed ha risposto con un post su Facebook:

“L’ultima che sta girando molto via sms è che avrei organizzato un complotto per aiutare miei amici e cugini di terzo grado impegnati nella fabbricazione di sacchetti. Ebbene sì. Voi non immaginate quanto sia diabolica la nostra mente: prepariamo complotti tutti i giorni, anche tra San Silvestro e Capodanno.
La storia è molto semplice. Nel 2017 l’Italia ha attuato una direttiva europea che tende a eliminare la plastica dai sacchetti. L’obiettivo sacrosanto è combattere l’inquinamento alla luce degli impegni che abbiamo firmato a Parigi e che rivendichiamo: noi a differenza di Trump non abbiamo cambiato idea.
E quanto all’accusa che il Parlamento lo avrebbe fatto per un’azienda amica del PD vorrei ricordare che in Italia ci sono circa 150 aziende che fabbricano sacchetti prodotti da materiale naturali e non da petrolio. Hanno quattromila dipendenti e circa 350 milioni di fatturato. Anziché gridare al complotto dovremmo aiutare a creare nuove aziende nel settore della Green Economy senza lasciare il futuro nelle mani dei nostri concorrenti internazionali. I posti di lavoro del domani sono in settori come questi, vanno creati e coltivati: oppure si pensa davvero che vivremo tutti di sussidi, assistenzialismo e redditi di cittadinanza?
Spero che alla fine del 2020 le aziende italiane attive nell’economia verde siano il doppio di quelle che sono oggi e facciano meglio dei concorrenti globali, specie quelli del Sud Est asiatico che in questo settore stanno investendo molto.
Noi faremo la campagna elettorale seriamente, parlando dei problemi veri e offrendo soluzioni. Per pulire l’Italia dall’inquinamento ambientale e anche da quello delle fake news. Chi vuole inventare bugie si accomodi pure, noi non lo seguiremo. Buon complotto a tutti”.